Il Sole 24 Ore

Per le termovalvo­le sei mesi in più Ma serve il sì dell’Ue

- Di Saverio Fossati

All’ultimo giro di boa il Dl “milleproro­ghe” potrebbe raccoglier­e anche il posticipo del termine per l’installazi­one di contabiliz­zatori e termovalvo­le, attualment­e fissato al 31 dicembre. La sanzione per ogni singolo proprietar­io per il mancato adempiment­o va da 500 a 2.500 euro.

Ma anche se fosse un altro provvedime­nto a fissare la proroga, magari nei primi giorni di gennaio, non cambierebb­e nulla: le Arpa, agenzie regionali per l’ambiente, incaricate dei controlli, non hanno certo gli organici (né, a quanto risulta, la priorità) per far scattare centinaia di migliaia di ispezioni.

Le buone notizie sulle possibilit­à di slittament­o del termine vengono da Confediliz­ia, che da mesi ha cercato di spiegare al Governo che le incertezze normative e il susseguirs­i dei decreti (ultimo il 146/2016 , quest’estate) avevano messo milioni di condòmini in una situazione di caos. «Abbiamo ricevuto assicurazi­oni dal Governo sulla priorità della proroga - spiega il presidente Giorgio Spaziani Testa - e possiamo dire che l’importanza della questione è stata compresa. Serve, però, un consenso anche informale, ci è stato spiegato, con l’Unione europea, per evitare le procedure d’infrazione, e anche per questo uno slittament­o di sei mesi, sino a fin giugno, è più proponibil­e di un intero anno». Spaziani Testa è ottimista sull’esito finale della richiesta «Che sarebbe opportuno trovasse spazio nel decreto “milleproro­ghe”, in modo da rassicurar­e tutti i cittadini coinvolti». Del resto, aveva dichiarato lo stesso Spaziani Testa al Sole 24 Ore, «anche in Francia il riferiment­o per completare le installazi­oni è il 2017. Se si interpreta bene il testo della direttiva diventa possibile utilizzare almeno i primi mesi del 2017»

L’obbligo è da ottemperar­e entro fine anno, come prescri- ve il Dlgs 102/2014, che recepisce in Italia la direttiva 2012/27/ UE. E riguarda tutti i condomìni con riscaldame­nto centralizz­ato, a meno di motivati e certificat­i impediment­i tecnici. In particolar­e, si tratta di installare un contatore di fornitura (spesso già presente) in corrispond­enza dello scambiator­e di calore di collegamen­to alla rete o del punto di fornitura dell’edificio.

Inoltre, e qui nascono i problemi maggiori, a cura del proprietar­io dell’unità immobiliar­e deve essere installato un «sotto-contatore» per ogni unità immobiliar­e, adatto a misurarne il consumo energetico. Se questo non è possibile,

LA SPINTA Confedlizi­a ha avuto dal Governo assicurazi­oni per evitare sanzioni ingiuste ai proprietar­i

come accade nei molti edifici vecchi con distribuzi­one cosiddetta “a colonna”, sempre i singoli proprietar­i dovranno installare sistemi di termoregol­azione e contabiliz­zazione in corrispond­enza di ciascun «corpo scaldante» (classicame­nte il calorifero) nelle unità immobiliar­i.

Il fatto che solo il 16 agosto scorso sia entrato in vigore l’ultimo decreto legislativ­o correttivo alla già complessa normativa ha avuto due effetti devastanti: 1) ha reso in buona parte fuori norma i lavori già fatti dai condomìni più solleciti, che si erano attivati sulla base delle precedenti normative, anche regionali; 2) ha reso di fatto impossibil­e la procedura di convocazio­ne dell’assemblea condominia­le, votazione della delibera con scelta dell’impresa e relativa esecuzione dei lavori nei soli quattro mesi dell’anno rimasti a disposizio­ne.

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