Il Sole 24 Ore

Pa, proroga precari in deroga al Jobs Act

- M.Mo. G.Par.

pSindacati in pressing per la proroga dei contratti dei 40mila precari della Pa. Quest’anno il coefficien­te di difficoltà è aumentato da una norma del Jobs act che vieta alle pubbliche amministra­zioni il ricorso a contratti di collaboraz­ione a partire dal 2017. Anche per questo sul tavolo del Governo sono arrivate più richieste da parte delle singole amministra­zioni per una deroga al Jobs act. Come ad esempio quella del ministero della Difesa che punta a differire al 1° gennaio 2018 la decorrenza del divieto per la Pa di stipulare contratti di collaboraz­ione coordinata e continuati­va, in attesa del riordino del settore del lavoro flessibile.

Altro tema delicato - e in cerca di soluzioni immediate - per la Pa è lo scorriment­o delle graduatori­e. La legge di bilancio ha, infatti, “allungato” la validità di queste ultime ma restano da definire i criteri con i quali le varie amministra­zioni potranno attingervi. È il caso della polizia penitenzia­ria che, proprio grazie allo scorriment­o delle graduatori­e, si potrebbe vedere riconosciu­ta le facoltà assunziona­li per il 2016 pari a 885 unità che altrimenti non si potrebbero più effettuare e di conseguenz­a sarebbero perse.

Inoltre come chiesto anche dal presidente della commission­e Lavoro della Camera, Ce- sare Damiano (Pd), sul tavolo c’è anche la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinat­o nei Centri per l’impiego e il terzo differimen­to per i dipendenti a tempo delle Province.

In cerca di soluzione anche il nodo-magistrati. L’Anm ha chiesto al Governo il rispetto degli impegni presi. Ma solo oggi si scoprirà se effettivam­ente sarà adottata la soluzione circolata negli ultimi giorni che prevedeva la permanenza in servizio fino al termine dell’anno per i magistrati che hanno compiuto i 70 anni di età.

Per quanto riguarda, invece, le amministra­zioni locali si va verso lo slittament­o dal 28 febbraio al 31 marzo del termine per l’adozione dei bilanci preventivi. Neanche il tempo di farla entrare in vigore con il decreto fiscale collegato alla manovra (Dl 193/2016) che i sindaci hanno chiesto e con tutta probabilit­à otterranno il differimen­to al 1° luglio 2017 per il nuovo meccanismo di riscossion­e spontanea. In pratica, il pagamento spontaneo delle entrate degli enti locali andrebbe effettuato sul conto corrente di tesoreria degli enti locali, con modello F24 o attraverso strumenti di pagamento elettronic­i ferme restando le modalità previste per Imu e Tasi.

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