Sì alla mobilità dei docenti prima dei tre anni di servizio
pMiur e sindacati a un passo dall’accordo politico sulla mobilità degli insegnanti per il 2017/18. Ieri a tarda sera, dopo ore di trattative, le parti erano vicine a raggiungere un’intesa, da formalizzare oggi stesso - a meno di sorprese nel negoziato notturno - sulle linee guida del contratto sulla mobilità, che si punta a firmare entro metà gennaio. L’obiettivo della neoministra Valeria Fedeli, infatti, è quello di chiudere in anticipo il contratto sulla mobilità per assicurare un regolare avvio dell’anno scolastico 2017/18.
Con Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda, dopo una serie di “stop and go” al tavolo negoziale, sono emerse convergenze su una serie di tematiche con il nuovo capo di gabinetto, Sabrina Bono, ed i vertici del Miur, come la possibilità di svincolare gli insegnanti dall’obbligo di permanenza trien- nale nella sede di servizio per un anno, considerando che nei fatti già in molti casi ci sono state assegnazioni provvisorie che hanno finito per svincolare il personale. Altro principio, quello delle pari condizioni nell’accesso alla mobilità vo- lontaria da garantire agli assunti della Buona scuola e agli assunti degli anni precedenti, fatta eccezione per i neoassunti del concorso di settembre 2016. Quanto alle condizioni poste per favorire gli spostamenti degli insegnanti, sul tavolo si è ra- gionato della possibilità di prevedere 15 opzioni di offerta, 3 relative alla scuola di destinazione e 12 agli ambiti provinciali. Altro tema, quello della chiamata diretta dei docenti da parte della dirigenza che i sindacati vorrebbero superare, lamentando un eccesso di discrezionalità. Il messaggio che nelle due precedenti riunioni la neoministra aveva lanciato ai sindacati è che «siamo disposti a confrontarci per migliorare tutto, ma con la contrattazione non si possono cancellare le norme dello Stato», trattandosi di una misura della legge 107/2015. La chiamata diretta, dunque, non verrà meno, ma in parallelo con i sindacati verrà aperto un tavolo a parte per rendere più oggettivi i criteri per la chiamata diretta secondo le competenze dell’insegnante.
CHIAMATA DIRETTA Un tavolo separato dovrà individuare parametri più oggettivi per i presidi. In arrivo 15 opzioni di scelta per ogni insegnante