Fiducia delle famiglie in salita a dicembre
Il tweet del premier Gentiloni: «Possiamo fare di più, impegno sul lavoro»
Dopo il calo costante perdurato per tutto il 2016, a sorpresa a dicembre è salita la fiducia dei consumatori italiani. L’indice periodico rilevato dall’Istat ha raggiunto quota 111,1, da 108,1 di novembre. È il primo aumento dallo scorso luglio e il più marcato da ottobre dello scorso anno. Migliora anche il clima di fiducia da parte delle imprese manifatturiere (a 103,5 da 102,2) e del commercio al dettaglio (a 107,4 da 106,5), nonostante l’indice complessivo relativo alle imprese sia negativo (a dicembre è a 100,3 da 101,4 di novembre), a causa del calo del morale nei settori dei servizi (102,5 da 105)e delle costruzioni (120,4 da 124,2). In ogni caso, in tutti i principali settori il livello del morale delle imprese è superiore alla media degli ultimi 5 o 10 anni.
Per ciò che riguarda i consumatori, il miglioramento del clima di fiducia è relativo alla valutazione delle famiglie sia sulla propria situazione economica che sul clima economico genera- le, che sulle aspettative per il futuro: migliorano, ad esempio, per il secondo mese consecutivo, le aspettative sulla disoccupazione (a 20 da 28, è il dato migliore dallo scorso marzo), mentre c’è una percezione positiva per quanto riguarda l’inflazione nei prossimi 12 mesi. Le opinioni sul- l’andamento dei prezzi al consumo, espresse su un arco temporale di 12 mesi (giudizi sui 12 mesi passati e aspettative per i prossimi 12 mesi), mostrano il prevalere di giudizi e attese orientati alla diminuzione dei prezzi: per i giudizi, il saldo passa da 34 a -36 e per le aspettative da -28 a -34. Inoltre, le famiglie riportano, come già lo scorso mese, un miglioramento della situazione economica personale, anche se c’è un leggero deterioramento del bilancio familiare, e sono salite le opportunità legate all’acquisto di beni durevoli (da -54 a -53).
Nel settore manifatturiero, il settore maggiormente anticipatore, il miglioramento è diffuso: riguarda sia le valutazioni correnti che le aspettative future, sia la produzione che gli ordinativi. Recuperano gli ordini dall’estero (l’indice passa da -16 a -12, il massimo degli ultimi 12 mesi), poiché diminuisce la quota delle imprese interpellate che lamenta la presenza di significativi ostacoli all’attività di esportazione. Aumentano le intenzioni di assunzione (da 1 a 2), probabilmente sulla scia delle intenzioni da parte delle imprese di sfruttare gli ultimi mesi dell’anno per approfittare del taglio contributivo sulle assunzioni a tempo indeterminato. Sale il morale delle imprese produttrici di beni strumentali e intermedi. A livello geografico, l’aumento della fiducia riguarda soprattutto il Nordest, dove l’indice tocca il massimo valore da gennaio 2011.
«Buone notizie su crescita, contratti stabili, riduzione sofferenze bancarie. Possiamo fare di più. Fiducia negli italiani e impegno su lavoro», è l’immediato tweet a commento pubblicato dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «L’aumento della fiducia dei consumatori registrato a dicembre fa ben sperare per il 2017 e potrebbe avere effetti benefici sui consumi degli italiani», ha dichiarato Codacons. «I dati, che non sembrano risentire né dell’esito del referendum costituzionale né della successiva crisi di governo, sono migliori delle nostre aspettative e sono coerenti con una possibile riaccelerazione del Pil a inizio 2017», ha detto Paolo Mameli del Centro Studi di Intesa San Paolo.
Nota fuori dal coro per Adusbef e Federconsumatori: «La fiducia dei consumatori migliora sensibilmente come afferma l’Istat? A noi francamente non sembra. Non in questo Paese».
GLI ANALISTI I dati sono migliori delle aspettative e sono coerenti con una possibile accelerazione del Pil nei primi mesi del 2017