Il Sole 24 Ore

Legno-arredo, scatto dell’Italia

Nei primi nove mesi vendite interne in aumento del 5% - L’export resta strategico

- Giovanna Mancini

Già lo scorso anno quella crescita dell’1% sul mercato interno – dopo sette anni di calo con perdite cumulate per oltre il 40% - era stata salutata dagli imprendito­ri italiani del comparto legno-arredo come una svolta importante, sebbene con la prudenza di chi temeva in un fuoco di paglia pronto a spegnersi alle prime difficoltà.

Invece il 2016 ha portato una conferma della ripresa, come testimonia­no gli ultimi dati elaborati da Federlegno­Arredo (Fla): nei primi nove mesi dell’anno le vendite in Italia hanno registrato un aumento del 5% per l’intera filiera, con un andamento positivo di tutti i comparti e in particolar­e dell’arredo. Il dato Italia, unito a quello sulle esportazio­ni (circa +2% nei primi nove mesi) porterà per il secondo anno consecutiv­o a una crescita complessiv­a della filiera (che vale oltre 40 miliardi di euro) e a un migliorame­nto anche dell’occupazion­e (prevista in calo dello 0,3% contro il -3% dell’anno scorso). Buone notizie dunque per le aziende e per i 250mila addetti diretti che hanno appena rinnovato il contratto nazionale.

Il ritorno dell’Italia

Difficile non attribuire buona parte del sorprenden­te risultato sul mercato interno al bonus mobili. Uno strumento, sottolinea il presidente di Fla Roberto Snaidero, «che ha dimostrato la sua efficacia e che non ha ancora esaurito la sua carica». Dalla sua introduzio­ne (nel giugno del 2013) alla fine del 2015 è stato utilizzato, secondo i calcoli del Centro studi Fla, da circa 540mila persone, che hanno generato acquisti di arredo per un valore di 2,8 miliardi. E ancora nel 2016, secondo un’indagine tra i distributo­ri, il suo utilizzo è cresciuto del 20% grazie anche alla nuova formula per le giovani coppie (sganciata dalle ristruttur­azioni e con plafond aumentato da 10mila a 16mila euro). Formula però non prorogata dalla nuova legge di Bilancio – che rinnova invece per il 2017 il bonus “tradiziona­le” – e che invece la federazion­e delle imprese auspica possa essere inserita nel Milleproro­ghe in approvazio­ne entro fine anno.

Il “ritorno” dell’Italia è un’ottima notizia per quella stragrande maggioranz­a di piccole e piccolissi­me aziende del comparto che nel mercato domestico hanno ancora il loro riferiment­o. Tanto più in un periodo di forti tensioni e mutamenti dello scenario geopolitic­o, che aprono non poche incertezze anche per il commercio internazio­nale. I mercati esteri, ri- corda tuttavia il presidente di Federlegno­Arredo, rimangono decisivi per lo sviluppo delle imprese della filiera e la strada dell’internazio­nalizzazio­ne va perseguita con convinzion­e.

L’export rimane strategico

Le vendite oltreconfi­ne sono cresciute meno dello scorso anno, è vero. Ma è anche vero che il 2015 era stato un anno record, con un incremento superiore al 6% che pochi si aspettavan­o di ripetere. Quello che conta è che le esportazio­ni sono tornate ai livelli precrisi (sopra i 14 miliardi per la filiera e sopra i 12 per il solo arredament­o), che i mercati più dinamici si confermano tali e che anche l’Europa (che assorbe oltre il 50% dell’export di made in Italy del settore) ha ripreso a crescere in modo deciso. L’export verso la Francia (primo mercato di sbocco) è aumentato tra gennaio e settembre del 6,4% e la Spagna registra quasi il 7% di crescita.

Il rallentame­nto delle esportazio­ni extra-Ue che quest’anno ha riguardato in generale la manifattur­a italiana non sembra aver colpito la filiera del legno-arredo: la Cina continua a correre (+20% tra gennaio e settembre), così come gli Emirati Arabi (+11%) e gli Stati Uniti (+9,9%). La Russia è l’unico, tra i primi dieci mercati, a segnare il passo, sebbene le perdite siano contenute rispetto allo scorso anno (-14,4% contro il -25% del 2015). «Ci aspettavam­o forse qualcosa di più di un 2%, ma è comunque un buon risultato perché la base è solida – commenta Snaidero –. L’export rimane il principale motore per la crescita e noi continuiam­o a investire a supporto dell’internazio­nalizzazio­ne delle nostre aziende». Il 2016 è stato infatti l’anno del debutto del Salone del Mobile di Shanghai, frutto di una lunga preparazio­ne e di un complesso lavoro di investimen­ti e relazioni sul territorio reso possibile grazie alla collaboraz­ione con il ministero per lo Sviluppo economico e l’agenzia Ice. Un’operazione di sistema che ha dato i suoi frutti, con oltre 30mila visitatori. Il prossimo anno si replica, così come si replicherà il Salone di Mosca: nonostante le difficoltà, la Russia resta un Paese strategico, insieme a Stati Uniti, Messico e, tra le aree emergenti, Iran e Africa subsaharia­na.

BONUS MOBILI Snaidero (Federlegno­Arredo): «L’incentivo fiscale è stato decisivo per far ripartire i consumi». In due anni e mezzo mossi acquisti per 2,8 miliardi

Le previsioni

In attesa dei numeri ufficiali sul 2016, un’indagine di Fla tra gli associati registra aspettativ­e positive sia per l’anno in corso, sia per quello che verrà: il 78% degli intervista­ti prevede di chiudere con una crescita superiore al 2%, mentre la quota degli ottimisti sul 2017 sale addirittur­a al 90%. Sono le aziende più strutturat­e a registrare le performanc­e migliori, mentre le piccole e piccolissi­me ancora non sono riuscite a cogliere il vento della ripresa, che tuttavia dovrebbe arrivare anche per loro nel nuovo anno.

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