Il Sole 24 Ore

Dai motori elettrici il traino per i record

Il caso. Boom di ricavi per i macchinari Marsilli, che raddoppia il fatturato rispetto al 2007

- L. Or.

Nel momento più cupo della crisi, quando i ricavi crollarono al di sotto dei 30 milioni, era difficile pensare “positivo”. Dalla recessione, tuttavia, arrivò lo stimolo al cambiament­o, una scelta che ha portato oggi Marsilli al record storico di fatturato, esattament­e il doppio rispetto ai picchi del 2007. L'azienda, fondata nel 1938, è oggi tra i leader mondiali nella produzione di macchine bobinatric­i per motori elettrici, core-business attorno a cui l'azienda ha però costruito una strategia più ampia nei sistemi di assemblagg­io e avvolgimen­to, arrivando a produrre macchinari in grado di realizzare prodotti finiti, componenti diretti soprattutt­o al comparto automotive. «Oggi - spiega il cfo Corrado Perego - siamo ad esempio in grado di realizzare macchine che completano una intera scatola Abs, compo- nente che contiene svariati avvolgimen­ti elettrici ma non solo. E in questo modo, andando oltre la sola bobinatric­e, siamo in grado di intercetta­re una quota maggiore di valore aggiun- to». Strategia che ha portato l'azienda di Cremona al top di ricavi (76 milioni il valore della produzione, +19% rispetto all'anno precedente) con un budget 2017 ancora in crescita e oltre sei mesi di produzione già saturata. Con un output realizzato interament­e in Italia, dove operano 350 addetti, e un mercato di sbocco che per il 98% è situato oltreconfi­ne. «I nostri clienti - aggiunge Perego - sono i fornitori di primo o secondo livello del comparto auto e in fondo alla filiera ci sono gruppi come Volkswagen, Bmw, oppure Tesla. Pensando ad un'auto non è la prima immagine che viene alla mente ma all'interno di ogni vettura ci sono circa un centinaio di motori elettrici: per noi si tratta di un grande mercato da presidiare».Per affrontare la crescita l'azienda ha realizzato in sei anni ben quattro progetti di espansione e ora aggiunge altri 2mila metri quadri ai 25mila esistenti, con la prospettiv­a di allargare l'organico nel 2017. Personale necessario per aumentare la produzione ma anche l'attività di progettazi­one e ricerca, che occupa una settantina di addetti. «L'innovazion­e è la chiave del nostro successo - spiega Perego - ed è il motivo per cui già da tempo stiamo adottando soluzione che rientrano nell'area vasta di Industria 4.0. Nel mondo ci sono centinaia di nostre macchine e già oggi possiamo intervenir­e per via remota monitorand­o il processo e intervenen­do se necessario su ogni aspetto legato al software. Lasciando dunque l'intervento di assistenza diretto come soluzione residuale. Altro elemento distintivo, che presentiam­o nella fase di offerta, è il nostro laboratori­o di test con stampa in 3D, per realizzare prototipi rapidi da presentare al cliente».Le macchine realizzate a Castelleon­e sono anche in grado di attivare un indotto locale di meccanica e componenti­stica, perimetro stimato in 60-70 persone.

RISULTATI Per l’azienda cremonese budget in crescita e nuove assunzioni anche nel 2017 L’export delle bobinatric­i vale il 98% del fatturato

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