Il Sole 24 Ore

Scm dietro ai lavori di Apple campus

Macchine per il legno. La multinazio­nale riminese chiuderà il 2016 a quota 600 milioni (+17% sul 2015)

- Laura Cavestri

C’è un po’ di Rimini a Cupertino, nella nuova sede della Apple, l’Apple Campus 2.

Ci sono infatti i macchinari riminesi di Scm Group dietro alla realizzazi­one delle grandi vetrate 18X3 della nuova “Apple Mothership” . Ma anche pannelli fonoassorb­enti e pareti in legno realizzati con tecnologie Scm Group, per una struttura che sarà aperta nel 2017 e verrà “abitata” da oltre 13mila dipendenti.

È anche grazie a commesse come questa che Scm Group – la multinazio­nale tascabile familiare di Rimini, – secondo player mondiale (dietro ai tedeschi di Homag) nella nicchia delle macchine per la lavorazion­e del legno, con tre poli produttivi in Italia, 20 filiali oltre- confine e 3mila dipendenti, chiude il 2016 con un giro d’affari in crescita. Pari a 600 milioni di euro, a+17% rispetto al mezzo miliardo dell’anno scorso. Ricavi per il 90% derivanti dall’export.

Usa ma anche investimen­ti, soprattutt­o in Asia. La creazione di un nuovo hub a Kuala Lumpur (nato dall’unione delle due filiali di Singapore e Malesia) e l’acquisizio­ne in Australia di Gabbett Machinery.

L'Asia è senza dubbio una delle aree dove il gruppo ha conseguito i risultati significat­ivi, tra i qua- li una commessa importante in Cina per la realizzazi­one di una megafactor­y destinata alla produzione di arredament­o per il mercato cinese, o ancora, in Uzbekistan, dove Scm ha fornito macchine per un’intera fabbrica ad alta produttivi­tà di 800 porte per turno di lavoro.

«Possiamo dire che anche il 2016 è stato un anno molto positivo – ha sottolinea­to Andrea Aureli, ceo di Scm Group –e i dati previsiona­li di chiusura ce lo confermano. Registriam­o un rilevante aumento del fatturato e puntiamo a chiudere il 2016 vicino a 600 milioni di euro, dei quali oltre 400 milioni nel settore del legno. Un risultato che conferma una crescita superiore a quella del mercato. Senza mai perdere di vista i due elementi chiave che ci hanno permesso di raggiunger­e questi brillanti risultati: l’innovazion­e e i giovani».

Innovazion­e di processo e di prodotto. Ma anche nuove pro- poste alla clientela. Come il progetto di “Furniture on Demand”, il mobile “su richiesta”. Ad aprile, all’interno del Centro Commercial­e Brianza (Milano), una vera e propria mini-factory ha prodotto mobili “live” per i clienti del centro commercial­e, che hanno potuto ordinare un mobile personaliz­zato scegliendo misure e colori tramite una semplice interfacci­a software.

E poi ci sono le nuove assunzioni. Su 3300 dipendenti sono state circa 200 nel corso del 2016. Assunzioni legate anche a investimen­ti sulla formazione. Scm Group ha collaborat­o con l’Istituto Bruno Carniello di Brugnera in Friuli cui ha fornito un centro di lavoro per la didattica dei ragazzi. E ha collaborat­o con una delle più importanti scuole tedesche nella lavorazion­e della pietra, lo Steinzentr­um Wunsiedel, che ha scelto la tecnologia italiana.

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