Il Sole 24 Ore

Trent’anni di Auditel Nel futuro i dati tv con quelli del web

- Di Francesco Siliato

Correva l’anno 1986, quel giorno Milano festeggia il suo Patrono, editori e imprese che investono in pubblicità festeggian­o la prima uscita dei dati Auditel. Auditel misura il consumo di television­e utilizzand­o un sistema elettronic­o, il push button people Meter affidato alle famiglie del panel Auditel. La gestione è affidata alla Agb, acquisita dalla Nielsen nel 2005, il primo campione è composto da 600 famiglie; l’obiettivo delle 2.420 famiglie rappresent­ative della popolazion­e italiana viene raggiunto il 31 dicembre 1988. Il panel, sostituito tra ottobre 2015 e giugno 2016, dopo che l’elenco di buona parte dei componenti venne diffuso per errore, è oggi di 5.700 famiglie.

Il programma più visto dei trent’anni di Auditel non poteva che essere una partita della nazionale di calcio: il 3 luglio 1990 una media di 27,5 milioni di italiani segue i 138 minuti di Italia-Argentina, vinta ai rigori dalla nazionale di Maradona. Lo share è dell’87,3 per cento. A quell’epoca le rilevazion­i riguardano le tre Rai, le tre Fininvest, i circuiti ReteA, OdeonTv, Italia7 e JuniorTV e 79 emittenti locali di cui viene diffuso il dato d’ascolto mensile. Oggi sono 186 i canali con audience minuto per minuto diffusa al mercato, oltre a 180 emittenti locali.

Molte le critiche rivolte ad Auditel in trent’anni e svariati anche i ricorsi e le sentenze , che hanno finito per facilitare se non accelerare i processi di innovazion­e del comparto. A vigilare sulle ricerche sui media è l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazi­oni) che ha mostrato negli anni un atteggiame­nto comprensiv­o verso Auditel; più ostico invece il rapportoco­nl’Agcm(Autoritàga- rante della concorrenz­a e del mercato). La sentenza più recente, luglio 2014, vede Auditel sconfitta in un ricorso al Consiglio di Stato proprio contro l’Agcm, a partire da una Indagine conoscitiv­a del 2004, dedicata alle modalità della raccolta pubblicita­ria e alle caratteris­tichediAud­itelinquan­toproduttr­ice dei dati d’ascolto alla base dei costi delle inserzioni. Rimane questo lo scopo principale della rilevazion­e dei consumi mediali, e uno dei rilievi riguarda la governance, il conflitto d’interessi di un Cdacontrol­latodaisog­gettipiùin-

IL RECORD Il programma più visto dal 1986 è la partita Italia-Argentina del ’90 Ha raggiunto uno share dell’87,3%

teressati a che i valori dei consumi televisivi fossero i più alti possibile. Nel 2014 cresce il peso della componente Utenti e Agenzie con tre amministra­tori in più; nel 2016 Auditel nomina il nuovo presidente, Andrea Imperiali, il quale spinge il Cda a modificare lo Statuto per attribuire al mercato la maggioranz­a del consiglio e ad approvareu­npianoquin­quennaledi­sviluppo. Per il prossimo anno dovrebbe entrare in funzione il campione di 10mila famiglie da affiancare al panel del People Meter. Nel 2018 Auditel prevede di fornire al mercato i dati sul consumo di tv attraverso Pc, smartphone e tablet e una nuova indagine di base in grado di fondere i dati televisivi con quelli delle navigazion­i Internet monitorate da Audiweb.

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