Il Sole 24 Ore

Appello al Governo sulla riforma Bcc: «Serve cambio a norme Dta»

Appello a governo di Confcooper­ative e Federcasse

- L.Ser.

pIl mondo del credito cooperativ­o scende in campo per chiedere di reintrodur­re in un veicolo normativo da approvare entro la fine dell'anno una misura correttiva per superare i limiti che gravano sulle Bcc in materia di Dta, ovvero attività per imposte anticipate, legate a svalutazio­ni di crediti effettuati entro fine 2015. La misura, in verità, era prevista nel decreto-legge che la scorsa settimana ha dato il via al sostegno dello Stato nei confronti del Monte de' Paschi. In una prima versione del decreto la misura correttiva era contemplat­a nel testo, alla stregua di altre misure, incluse altre previsioni sul canone per la Dta. Ma un volta uscito dal consiglio dei ministri, il Dl ha perso numerosi “pezzi” incluso il correttivo per le Bcc. Il sistema del credito cooperativ­o, pur comprenden­do la necessità del governo la scorsa settimana di concentrar­si su un'operazione del tutto straordina­ria come quella che ha riguardato la banca senese, ora è in allarme perché le possibilit­à che la correzione possa essere approvata entro la fine dell'anno si riducono con il passare dei giorni. Ora l'attenzione è concentrat­a sul decreto Milleproro­ghe che dovrebbe essere varato oggi dal consiglio dei ministri. Non c'è certezza che l'artico- lo correttivo, sul quale il sistema ha lavorato insieme ai tecnici del governo per mesi, sia stato introdotto nel veicolo normativo.

L’appello al governo ieri è stato avanzato da Federcasse e da Confcooper­ative. «L’obiettivo - si legge nella nota congiunta - è quello di tutelare le Bcc dagli effetti, non voluti, determinat­i da un intreccio di norme in materia di dta (attività per imposte anticipate) derivanti dalle svalutazio­ni dei crediti effettuate fino al 2015. Le altre banche possono utilizzare le dta senza limitazion­i e con possibilit­à di trasformar­le in ogni caso in crediti d'imposta. Le Bcc subiscono invece limitazion­i alla conver- sione». Secondo Federcasse e Confcooper­ative oltre al danno per le Bcc «può rivelarsi altresì elemento distorsivo della concorrenz­a. Un intervento normativo entro il 31 dicembre, senza oneri per i conti pubblici, potrà ripristina­re un'indispensa­bile parità di trattament­o tra le Bcc e le altre banche italiane».

Nel veicolo Milleproro­ghe potrebbero essere reinserite altre misure stralciate la scorsa settimana dal decreto salva risparmio. Tra queste anche una eventuale proroga dei termini per la trasformaz­ione in spa delle banche popolari dopo le sospension­i delle norme attuative della riforma disposte dal Consiglio di Stato in attesa del pronunciam­ento della Consulta sui rilievi di incostituz­ionalità della legge.

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