Qualcom, sui mercati asiatici seconda multa antitrust
Dopo la Cina, è la volta di Seul. L’autorità garante della concorrenza della Corea del Sud ha imposto mercoledì al gruppo statunitense di componenti elettronici Qualcomm una multa record di circa 815 milioni di euro (per il Paese asiatico) per abuso di posizione dominante. Il gruppo con sede a San Diego ha subito annunciato la sua intenzione di contestare la decisione della Fair Trade Commission (Ftc) davanti ad una corte d’appello a Seul. Con un comunicato la Ftc ha ordinato a Qualcomm e due delle sue controllate di correggere le pratiche di abuso di posizione dominante e ha imposto una multa per un totale di 1.030 miliardi di won (815 milioni di euro). Secondo l’autorità Qualcomm ha rifiutato di fornire le licenze essenziali per la produzione di chip ai produttori e imposto contratti “sleali” per i produttori di smartphone. La multa imposta da Seul a Qualcomm segue quella irrogata nel 2015 dalle autorità cinesi: in quel caso il colosso dei chip è stato costretto a pagare una sanzione da 975 milioni di dollari. (R.Fi.) 7 La passivity rule vieta agli amministratori di una società sotto Opa di intraprendere iniziative difensive senza aver prima ottenuto il via libera dall’assemblea degli azionisti. È un aspetto, questo, sul quale la direttiva europea sull’Opa del 2004 aveva lasciato piena libertà d’azione agli stati membri. La passivity rule era stata soppressa in Italia a gennaio 2009 su richiesta del presidente della Consob ed è stata reintrodotta dal Governo con effetto dal luglio 2010