Il Sole 24 Ore

Ima rileva il 70% dell’argentina Mai Sa

Operazione da circa 7,7 milioni di dollar i

- Ilaria Vesentini

p «È un’operazione strategica con cui arriviamo a coprire una nuova fascia di mercato nelle macchine per il confeziona­mento di tè, la gamma più bassa finora non presidiata, e a controllar­e uno stabilimen­to produttivo molto efficiente in SudAmerica dove potremo produrre qualsiasi tipologia di impianto, superando i freni allo sviluppo finora imposti dai dazi». Così il presidente di Ima, Alberto Vacchi, commenta l’acquisizio­ne in Argentina della società MAI S.A., annunciata ieri dal big bolognese del packaging.

Ima, leader indiscusso nella nicchia delle macchine automatich­e per il confeziona­mento di tè – controlla il 70% del mercato mondiale –, ha firmato infatti ieri l’ingresso al 70% (con un’opzione sul restante 30% esercitabi­le in aprile 2021) nella società di Mar del Plata, nella provincia di Buenos Aires, specializz­ata nella produzione e commercia- lizzazione di impianti per confeziona­re tè e tisane in sacchetti filtro. MAI S.A. chiuderà il 2016 con 7 milioni di dollari di fatturato e circa 1,5 milioni di Ebitda. L’operazione prevede un intervento finanziari­o di Ima pari a circa 7,7 milioni di dollari (7,4 milioni di euro al cambio di ieri sera), con versamento al closing, previsto per l’inizio del 2017, di 5,7 milioni e il rimanente in tre tranche annuali.

La storica divisione di Ima Tea & Herbs vale un’ottantina di milioni di euro su 1,3 miliardi di ricavi previsiona­li 2016 per il gruppo di Ozzano Emilia, che si lascia alle spalle un altro anno d’oro, dopo il record 2015 (1,1 miliardi di consolidat­o, in crescita del 30% e per il 90% legato all’export) e stima di arrivare quest’anno a 178 milioni di Ebitda.

L’acquisizio­ne di MAI S.A. chiude una stagione di grande fermento sul fronte M&A per il colosso bolognese del packaging, presente in 80 Paesi con 38 stabilimen­ti (ora anche in Argentina) e 5mila dipendenti, di cui la metà all’estero. Giusto una settimana fa Ima ha annunciato altre due piccole operazioni in Italia nel ramo caffè, attraverso la controllat­a Gima, per un controvalo­re complessiv­o poco inferiore ai 5 milioni di euro: l’acquisizio­ne dell’80% della Mapster Srl di Parma e l’ingresso con una quota di minoranza del 49% (e un’opzione su un ulteriore 31% da esercitare nel 2018) nella ferrarese Petroncini Impianti. Il primo semestre è stato invece segnato dalle due poderose acquisizio­ni nel settore Automation: Medtech e Telerobot.

ALBERTO VACCHI «È un’operazione strategica con cui arriviamo a coprire una nuova fascia di mercato nelle macchine per il confeziona­mento di tè»

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