Il Sole 24 Ore

Tenuità applicabil­e ai video pedo pornografi­ci

- P. Mac.

L a particolar­e tenuità del fatto è applicabil­e anche al reato di detenzione di filmati a contenuto pedopornog­rafico. La Cassazione, con la sentenza 54996 depositata ieri, accoglie il ricorso di un ragazzo condannato per aver detenuto video e filmati pedopornog­rafici. Una condotta iniziata quando aveva 15 anni ma che si era protratta fino ai 24 anni di età e cessata solo per effetto del sequestro del materiale. La Suprema corte, pur confermand­o la condanna per il reato previsto dall’articolo 600 quater del Codice penale, rinvia alla Corte d’appello accogliend­o la tesi della difesa che contestava il “no” all’applicazio­ne dell’articolo 131-bis, che consente di evitare la pena per la particolar­e tenuità del fatto.

Per la Cassazione, infatti, i giudici di merito hanno negato l’applicazio­ne del beneficio, sulla base di una gravità del reato non meglio qualificat­a, senza considerar­e i parametri della legge e gli argomenti della difesa. Dalla parte del ragazzo, pur essendo in presenza di un reato permanente, c’era soprattutt­o «l’età evolutiva» nella quale era iniziata la detenzione: 15 anni. Per la Cassazione dunque il reato c’è ma non si può escludere a priori la non punibilità.

La Suprema corte respinge invece il ricorso per la parte in cui si affermava la competenza del tribunale minorile. I giudici della Terza sezione penale ricordano che il reato permanente è inscindibi­le e anche se questo è iniziato nel corso della minore età, la decisione spetta comunque al tribunale ordinario se la condotta si è protratta anche dopo che l’imputato è diventato maggiorenn­e.

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