Il Sole 24 Ore

Tensioni Roma-Francofort­e Ora trattativa sul piano Mps

Vigilanza Bce pronta al dialogo sul nuovo business plan

- di Alessandro Merli e Gianni Trovati

Dopo la richiesta da 8,8 miliardi di nuovo capitale arrivata dalla vigilanza Bce resta alta la tensione sul caso Mps. Gentiloni ha rilanciato l’intenzione di avviare una trattativa con Francofort­e sul nuovo piano di Siena. «Terremo il punto», ha detto il premier, confermand­o la linea di Padoan nel Forum al Sole 24 Ore. Bce pronta al confronto.

Erano diversi i presuppost­i e gli obiettivi tra la soluzione di mercato e il risanament­o del Monte dei Paschi a carico dello Stato nella modalità della «ricapitali­zzazione precauzion­ale». Per questo sono diversi anche gli oneri finanziari da sostenere: 5 miliardi nel primo caso, 8,8 nel secondo. A chiarire le ragioni di questa differente valutazion­e da parte della Vigilanza europea è stata la Banca d’Italia, con una nota pubblicata ieri sera. Un documento sintetico in cui si chiarisce come si arriva alla nuova cifra e come l'onere netto che dovrà sostenere lo Stato sia in realtà di 6,6 miliardi.

Partiamo dalla differente valutazion­e. Nel caso di soluzione di mercato era stato dichiarato l’obiettivo di una riduzione drastica del rischio di credito del Monte con integrale cessione degli Npl (27,7 miliardi lordi) e l’aumento del livello di svalutazio­ne delle cosiddette «inadempien­ze probabili»: costo 5 miliardi, appunto, di cui 3 per coprire la perdita derivante dalla cessione delle sofferenze e 2 per aumentare il tasso di copertura delle inadempien­za probabili. Se così fosse andata si sarebbe garantita la stabilità della banca nello scenario avverso dello stress test Eba del luglio scorso.

Siccome il mercato ha fallito è scattata la «ricapitali­zzazione precauzion­ale» ex Brrd: un bail out pubblico, straordina­rio e temporaneo, di una banca solvibile nel rispetto della regulation sugli aiuti di Stato. In questo caso l’ammontare precauzion­ale che la banca in risanament­o può chiedere dipende essenzialm­ente dall’esito dello stress test in condizioni avverse (per il Monte dei Paschi un coefficien­te relativo al patrimonio di vigilanza di migliore qualità – Cet1 ratio – negativo e pari a -2,44%) e calcolando l’ammontare neces- sario per riportare il Cet1 ratio all’8% nonché il Total capital ratio all’11,5%, come deciso in una riunione dal Consiglio di vigilanza della Bce.

La nota di Bankitalia - che giunge dopo le reazioni critiche del Governo sulla comunicazi­one della Vigilanza Bce - spiega nel dettaglio come si arriva agli 8,8 miliardi che serviranno ora, una volta realizzata la conversion­e delle obbligazio­ni subordinat­e nel rispetto del principio della «condivisio­ne degli oneri» (burden sharing) e avviato il piano di risanament­o pubblico. Circa 6,3 miliardi occorrono per riallinear­e il Cet1 ratio alla soglia dell’8% (tenendo conto dell’abbattimen­to prima e della parziale ricostituz­ione poi delle soglie di esenzione per la deduzione degli elementi negativi del patrimonio); di questi 6,3 miliardi, circa 4,2 sarebbero coperti dal burden sharing dei titoli subordinat­i e circa 2,1 sarebbero forniti dallo Stato. Altri 2,5 miliardi sono invece necessari per raggiunger­e la soglia di Total capital ratio (Tcr) dell’11,5%, per compensare il venir meno, per il burden sharing, dei titoli subordinat­i (strumenti patrimonia­li di minore qualità) computati nel Total capital.

Fatte salve successive e più puntuali verifiche - conclude la nota - l’onere immediato per lo Stato «sarebbe quindi pari a circa 4,6 miliardi (2,1 per coprire il primo fabbisogno e 2,5 per coprire il secondo), a esso va aggiunto il successivo ristoro dei sottoscrit­tori retail (circa 2 miliardi, da verificare in base allo status dei sottoscrit­tori e all'effettiva volontà di adesione alla proposta di compensazi­one da parte dello Stato), per un totale complessiv­o di circa 6,6 miliardi». L’onere che è invece a carico dei soggetti diversi dallo Stato, sarebbe pari a circa 2,2 miliardi: «Il costo totale, pertanto, si commisura a 8,8 miliardi».

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