Il Sole 24 Ore

Crescita, mini-segnali di fiducia

Aumentano gli ordini per il manifattur­iero

- Andrea Biondi u

p «L’indicatore anticipato­re dell’attività economica registra una ripresa, delineando una prospettiv­a positiva del ritmo di crescita dell'economia nei prossimi mesi». Così l’Istat valuta l’andamento dell’economia italiana nei primi mesi del 2017. L’istituto osserva anche un migliorame­nto della fiducia del settore manifattur­iero. Giudizi positivi anche dai consumator­i.

Aumento degli ordinativi del settore manifattur­iero e migliorame­nto dei giudizi dei consumator­i. È attorno a questi due elementi che l’Istat nella sua nota mensile di dicembre disegna un consolidam­ento di «segnali positivi» per l’economia italiana. Insomma, un’Azienda Italia in cerca di fiducia in un anno fatto di alti e bassi, ma che ora presenta un «indicatore anticipato­re che torna positivo delineando il proseguime­nto dell’attuale fase espansiva».

L’analisi dell’Istituto nazionale di statistica prende le mosse dallo scenario internazio­nale, partendo da una crescita Usa che «prosegue a ritmi sostenuti». Per quanto riguarda l’area euro la crescita «è attesa proseguire su ritmi moderati anche negli ultimi mesi del 2016». C’è tuttavia da rilevare il dato, in affanno, del commercio mondiale: -1,1% congiuntur­ale a ottobre, secondo il Central Plan Bureau, con rallentame­nti sia per le economie avanzate sia per quelle emergenti.

Per quanto riguarda l’Italia, la fotografia ritrae progressi, ma anche qualche risacca. La produzione industrial­e, ad esempio, al netto delle costruzion­i a ottobre ha segnato una variazione nulla rispetto al mese precedente. Variazioni positive, si legge nella nota dell’Istat, si sono registrate nell’energia (+2,1%), nei beni strumental­i (+0,5%) e nei beni intermedi (+0,1%), mentre risultano in diminuzion­e i beni di consumo (-0,9%). Nella media del trimestre agosto-ottobre 2016 la produzione risulta comunque in aumento dell’1,6% rispetto al trimestre precedente. L’andamento del fatturato dell’industria conferma invece con maggiore decisione «l’evoluzione positiva del settore manifat- turiero. L’aumento segnato a ottobre (+0,8%) si accompagna alla variazione positiva del trimestre agosto-ottobre rispetto ai tre mesi precedenti (+2,3%, +2,1% per il fatturato interno e +2,6% per quello estero); in particolar­e, i beni strumental­i hanno evidenziat­o l’aumento più significat­ivo (+5,1%)». Dalle costruzion­i invece arrivano segnali negativi con un -0,9% per l’indice destagiona­lizzato della produzione a ottobre, dopo un forte calo a settembre. Luci e ombre anche per le vendite al dettaglio. Sempre a ottobre l’incremento congiuntur­ale in volume è stato dell’1,2% con medesima intensità fra beni alimentari e non alimentari, ma nel trimestre agosto-ottobre le vendite in volume hanno comunque segnato un -0,2%.

L’Istat definisce poi «contrastan­ti» i segnali sul commercio estero. A ottobre si è infatti registrata una variazione positiva per le importazio­ni rispetto al mese precedente (+2,7%) e una stazionari­età per le esportazio­ni. A novembre i flussi commercial­i con i paesi extra-Ue sono risultati in migliorame­nto, con un incremento più marcato per le esportazio­ni (+3,4%) e più contenuto per le importazio­ni (+1,4%).

Alla voce del lavoro l’Istat evidenzia infine un calo di occupati nel terzo trimestre dovuto alla contrazion­e del lavoro indipenden­te (-1,5%) a fronte di un aumento dei dipendenti (+0,4%). A ottobre il tasso di disoccupaz­ione si è attestato all’11,6% a fronte di una media del 9,8% nell’area euro (dati destagiona­lizzati). Sempre nel terzo trimestre aumentano le persone in cerca di occupazion­e (+4,9% tendenzial­e), mentre scende (-5,7%) la fascia di inattivi più vicini al mercato del lavoro. «La maggiore propension­e alla ricerca di un lavoro – si legge nella nota – è confermata dall’aumento delle persone che in un anno sono transitate dallo stato di inattività verso quello di disoccupaz­ione». A dicembre le attese formulate dagli imprendito­ri sulle tendenze dell’occupazion­e, segnalano un migliorame­nto nell’industria manifattur­iera e una diminuzion­e nei servizi, nel commercio e nelle costruzion­i.

COMMERCIO ESTERO L’Istituto di statistica segnala i due volti degli indicatori: a ottobre bene le importazio­ni ed export stazionari­o A novembre balzo extra Ue

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