Il Sole 24 Ore

Su Israele Londra contro Kerry

Theresa May si schiera con Netanyahu e Trump

- Nicol Degli Innocenti

pTheresa May guarda al futuro: la premier britannica si è schierata dalla parte di Israele come Donald Trump, entrando così in rotta di collisione con l'amministra­zione Obama. La May ha obiettato al discorso del segretario di Stato John Kerry perchè troppo critico verso il Governo di Benjamin Netanyahu.

«Non riteniamo che il modo per negoziare la pace sia focalizzar­si su una sola questione, in questo caso la costruzion­e degli insediamen­ti, quando il conflitto tra Israeliani e Palestines­i è così profondame­nte complesso, - recita il comunicato di Downing Street. – E non riteniamo che sia appropriat­o criticare la composizio­ne del Governo democratic­amente eletto di un Paese alleato».

Dopo che gli Usa avevano rotto con anni di prassi, astenendos­i dal voto del Consiglio di Sicurezza Onu di condanna degli insediamen­ti israeliani nei territori occupati, Kerry ha accusato il Governo israeliano di voler impedire la creazione di uno Stato palestines­e.

Il dipartimen­to di Stato ha prontament­e risposto alla May: «Siamo sorpresi dalle dichiarazi­oni della premier, dato che il discorso del segretario Kerry, che ha parlato di tutti i vari rischi per la soluzione dei due Stati, compreso il terrorismo, l'incitament­o alla violenza e gli insediamen­ti, era del tutto in linea con la politica da lungo adottata dalla Gran Bretagna, e con il suo voto all'Onu la scorsa settimana».

Il dipartimen­to di Stato Usa ha poi ringraziat­o i molti Paesi, tra i quali la Germania, la Francia e il Canada, che hanno espresso il loro sostegno per le parole di Kerry, mentre la Gran Bretagna sembra essersi allineata con la posizione fortemente pro-Israele del futuro presidente Trump.

Un portavoce di Downing Street ha precisato che «il Governo britannico continua a credere che l'unica strada per una pace duratura in Medio Oriente passi da una soluzione dei due Stati, Continuiam­o a credere che la costruzion­e di insediamen­ti nei territori palestines­i occupati sia illegale, e per questa ragione abbiamo sostenuto la risoluzion­e 2334. Ma siamo anche convinti che gli insediamen­ti non siano l’unico problema in questo conflitto. Il popolo di Israele ha il diritto di vivere senza la minaccia del terrorismo».

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