Attenzione ai problemi reali
Il tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella conterrà un richiamo ai partiti e ai loro leader: tornare a occuparsi dei problemi reali per trovare soluzioni da offire a un Paese “sfibrato”
Senza una nuova “immersione” nella vita pratica e quotidiana degli italiani, fatta di crisi occupazionale, lavoro precario, sfiducia nel sistema bancario e insicurezza per i propri risparmi, timori per immigrazione e terrorismo, sarà il ragionamento del Capo dello Stato, la politica è destinata a una continua e progressiva delegittimazione popolare
Mattarella chiederà alla politica di dedicarsi all’emergenza occupazionale, soprattutto quella giovanile
Nel racconto dell’Italia sana di Mattarella ci sarà spazio per un ricordo delle giovani italiane uccise negli attentati di Parigi e Berlino (Valeria Solesin e Fabrizia Di Lorenzo) e di Gilio Regeni tidiano su proporzionale o Mattarellum rappresenta la massima espressione. Ma anche il punto di massima distanza dai cittadini.
Nell’attraversare le preoccupazioni degli italiani non mancherà un passaggio sulla crisi bancaria, sull’allarme per i propri risparmi ma si soffermerà soprattutto sul lavoro. Nei giorni in cui il Governo si appresta a modificare la normativa sui voucher e la Consulta dovrà decidere l’ammissibilità del quesito referendario sull’articolo 18, Mattarella insisterà che la politica si dedichi all’emergenza occupazionale, soprattutto quella giovanile. Non ci sarà un riferimento polemico alle parole del ministro Poletti sui giovani ma le sue espressioni saranno così agli antipodi che sarà inevitabile leggerci una censura. Il ricordo delle giovani italiane scomparse all’estero per gli attentati di Parigi e Berlino – Valeria Solesin e Fabrizia Di Lorenzo - e di Giulio Regeni entrerà nel racconto di un’Italia sana così come il senso di rinascita che ha sentito tra i terremotati di Amatrice. Spaccati di realtà sui cui la politica deve mostrarsi meno distratta.