Raggi: nel 2017 faremo grandi cose, Tari sarà «in house»
p «Sono certa che nel 2017 faremo grandi cose, vi chiedo di aiutarci a raccontarle. Roma ha bisogno di qualcuno che faccia le cose e di qualcuno che le racconti». Così la sindaca di Roma Virginia Raggi ieri ha salutato i cronisti invitati nella Sala della Protomoteca per il brindisi di fine anno. «Non chiediamo la luna, chiediamo il tempo dato alle alte amministrazioni» ha aggiunto spiegando che nella capitale la rotta «va invertita partendo dalle piccole cose, non abbiamo la bacchetta magica» e che gli effetti dei provvedimenti si potranno vedere «dopo un anno» dalle elezioni.
È finita intanto ieri la ma- ratona in aula in Campidoglio con quasi 140 delibere approvate per il riconoscimento sui debiti fuori bilancio. L’annunciato emendamento al Documento unico di programmazione 2017-2019 (una delle sei delibere allegate al bilancio) è invece quasi pronto. Avrà bisogno di passare soltanto dalla giunta perché non va in consiglio. Recepisce infatti l’osservazione dell’Oref - l’organismo di revisione economico-finanziaria - secondo cui mancavano gli obiettivi di gestione e prevede ritocchi sul fronte delle entrate: tra le novità ci sarà probabilmente l’internalizzazione della Tari, la cui gestione e riscossione dovrebbe essere affidata a AequaRoma, partecipata che sarà potenziata. Per l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo «adesso con l’Oref il dialogo è pieno: non ci aspettiamo sorprese».