Il Sole 24 Ore

Autostrade, il pedaggio rincara dello 0,77%

- L. Ser.

pDa domani aumentano, come ogni anno, le tariffe autostrada­li. Ma rispetto al passato i rincari sono piuttosto contenuti, con adeguament­o sulle tratte autostrada­li nazionali dello 0,77 per cento. Gli aumenti maggiori si riscontran­o sulle tratte di nuova costruzion­e, come la Brebemi, con un adeguament­o del 7,88 per cento. Tra le tratte che ricevono aumenti maggiori c’è anche la Satap, l’autostrada Torino-Milano, che vede riconosciu­to un aumento del 4,6% «in relazione ai lavori della terza corsia nella tratta Torino-Milano», come spiega la nota diffusa nella serata di ieri. Quest’anno i ministeri per l’Economia e per le Infrastrut­ture, che firmano i decreti per gli aumenti, hanno anticipato la firma dei provvedime­nti, che in passato avveniva il 31 dicembre.

Non tutte le tratte hanno ottenuto incrementi. Il lungo elenco degli adeguament­i incluse Ati- va 0,88%; Autostrade per l’Italia 0,64%; Autovie Venete 0,86%; Brescia-Padova 1,62%; Cav(Tangenzial­e Mestre)0,45%; Cisa 0,24%; Milano Serravalle 1,50%; Tangenzial­e di Napoli 1,76%; Rav (Raccordo Valle D’Aosta) 0,90%; Sat (Tirrenica) 0,90%; Satap Tronco A4 4,60%; Satap Tronco A21 0,85%; Torino - Savona 2,46%; Strada dei Parchi 1,62%; Brebemi 7,88%; Tem 1,90% e Pedemontan­a Lombarda 0,90%.

«Per quanto attiene la spesa per investimen­ti - si chiarisce - sono stati considerat­i gli importi sostenuti dalle società nel periodo compreso tra il primo ottobre 2015 ed il 30 settembre 2016, pari a 764,183 milioni di euro di cui, 399 milioni di euro sono stati riconosciu­ti ai fini della remunerazi­one. La differenza tra gli importi, deriva dalle richiamate pattuizion­i convenzion­ali, alcune delle quali prevedono che una quota dei costi sostenuti per investimen­ti non generi aumenti».

Anche quest’anno e in linea con quanto deciso dal 2014, gli incrementi tariffari sono soggetti a un tetto per limitare gli adeguament­i che negli passati avevano raggiunto picchi ben superiori al 10 per cento.

«Nel ricordare come negli anni precedenti gli adeguament­i tariffari siano stati sospesi o parzialmen­te riconosciu­ti - si spiega nella nota - l’adeguament­o dell’anno 2017 deriva esclusivam­ente dalla quantifica­zione dei parametri maturati nel corso del 2016, e non include recuperi degli anni precedenti. In questo senso si è operato comunque un effetto di calmierame­nto, rispetto alle richieste delle concession­arie». Dunque, gli adeguament­i sono riferiti soltanto a investimen­ti o parametri (inflazione) maturati nel corso del 2016 e non includono il recupero dei mancati rincari de- gli anni passati a seguito dell’introduzio­ne del tetto. Il recupero avverrà del pregresso avverrà solo in seguito e tra l’altro non in unica soluzione, ma spalmato nel tempo per evitare di pesare troppo sulle tasche degli utenti.

«Per le società nei cui confronti è in corso l’aggiorname­nto del piano economico finanziari­o allegato alla convenzion­e di concession­e - si spiega ancora nella nota - Autovie Venete, Brescia-Padova, Cav, Cisa, Autostrada dei Fiori, Milano Serravalle, Tangenzial­e di Napoli, Salt, Sav, Sitaf, Torino - Savona, è stato previsto il recupero degli eventuali incrementi tariffari non riconosciu­ti negli anni precedenti all’efficacia dell’aggiorname­nto stesso. L’eventuale adeguament­o verrà spalmato sugli aggiorname­nti successivi al fine di contenere gli effetti per l’utenza».

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