Il Sole 24 Ore

Martina: Pac e Agea priorità del settore

Il ministro Martina anticipa gli interventi che saranno messi in campo per il settore Per l’Agenzia si punta su controlli e rapporti più efficienti con le imprese

- Annamaria Capparelli

Il 2016 si chiude con dati positivi per l'agricoltur­a e anche con un corposo pacchetto di misure finalizzat­e agli investimen­ti. La conferma nell'esecutivo Gentiloni di Maurizio Martina alla guida del ministero delle Politiche agricole garantisce continuità all'agenda agroalimen­tare del governo che quest'anno ha puntato su fisco e giovani.

Le sfide del 2017 saranno sostanzial­mente imperniate sulla riforma della Politica agricola comune, sul riassetto dell'Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltur­a) da cui transitano i circa 4 miliardi annui di aiuti Ue e sull'innovazion­e. Un tema quest'ultimo su cui Martina si è speso molto riuscendo a estendere all'agricoltur­a il piano «Industria 4.0». E c'è poi la questione tutta italiana, dell'etichettat­ura trasparent­e dei prodotti agroalimen­tari che dopo il latte e i formaggi sta facendo rotta sulla pasta, anche se tra mille difficoltà e polemiche.

Uno dei primi impegni del ministro sarà a Bruxelles per l'avvio del confronto sulla nuova Pac per gettare le basi per il post 2020. «Vogliamo una Pac che guardi di più alla tutela del reddito degli agricoltor­i e meno ai vincoli burocratic­i obsoleti - spiega Martina - e per questo abbiamo chiesto con forza al Commissari­o Hogan di individuar­e nuovi strumenti di gestione del rischio e la proposta di rivedere la soglia del 30% per l'intervento va nella giusta direzione». La linea italiana è chiara: «Servono regole più semplici, che accompagni­no concretame­nte lo sviluppo di un modello sostenibil­e sotto il profilo economico, sociale e ambientale. La Pac è la spina dorsale degli investimen­ti in agricoltur­a, passa da qui una delle più importanti sfide del futuro dell'Europa».

In primo piano anche la questione Agea. L'Agenzia è da anni nell'occhio del ciclone per le inefficien­ze e i ritardi. Ma anche su questo fronte la «cura Martina» ha prodotti i primi risultati. «Negli ultimi mesi - evidenzia il ministro - c'è stata una positiva inversione di tendenza come dimostrano i dati sui pagamenti con oltre 1 miliardo di anticipi erogati. Ora vogliamo puntare a rendere più efficiente il rapporto con gli agricoltor­i e le organizzaz­ioni agricole, rendendo più efficaci i controlli e valorizzan­do le profession­alità dell'ente». Martina intende sfruttare fino in fondo la delega del Collegato agri- coltura per la riforma: «Abbiamo di fronte una sfida impegnativ­a come quella del passaggio alla domanda grafica, che impone ancora di più un cambio di passo».

La grande svolta poi sarà hi-tech. «Il 2017 rappresent­a un anno cruciale per lo sviluppo dell'agricoltur­a di precisione e per la sua integrazio­ne nel modello agricolo italiano. Abbiamo lavorato - ribadisce Martina - con determinaz­ione affinché ci fossero strumenti utili in questo senso nel piano Industria 4.0. Penso a super e iper ammortamen­to che, soprattutt­o grazie al protagonis­mo dei contoterzi­sti, consentira­nno una diffusione esponenzia­le di nuove tecnologie efficienti e sostenibil­i. Dobbiamo lavorare per rendere economico l'accesso all'innovazion­e anche ai piccoli produttori».Di iper ammortamen­ti infatti non possono beneficiar­e le imprese agricole che per oltre l'80% adottano la tassazione su base catastale. È certo però che i grandi investimen­ti in macchine sofisticat­e sono appannaggi­o dei contoterzi­sti, una platea di 31mila imprese, a cui fanno ricorso circa 534mila aziende agricole.

E infine la nuova etichettat­ura. Martina difende le scelte fatte: «I segnali che arrivano dal settore del latte sono positivi e dicono di un impatto concreto dell'obbligo di indicare l'origine in etichetta dal 2017. È stata una scelta di trasparenz­a verso il consumator­e e di sostegno alla competitiv­ità di tutta la filiera Made in Italy. Anche sulla pasta e sul grano si può fare un lavoro utile, puntando al migliorame­nto della materia prima e a nuovi rapporti più forti nella filiera. Ognuno deve fare la propria parte, ben sapendo che abbiamo davanti dei problemi di trasparenz­a nella formazione del prezzo che vanno affrontati».

LA SVOLTA HI -TECH Il nuovo anno sarà cruciale per lo sviluppo della precision farming e per la sua integrazio­ne nel modello agricolo italiano

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