Il Sole 24 Ore

A gennaio valore a quota 2,23% (+0,40%) Per il credito agevolato «impennata» dei tassi

- Alessandro Spinelli

nuovo anno si apre con un aumento “record” del tasso di riferiment­o per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianat­o, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industrial­e), la cui misura dal primo gennaio si porta sul valore di 2,23%, con un incremento dello 0,40% rispetto all’1,83 % di dicembre. Con la presente variazione si rafforza la tendenza al rialzo nei valori del tasso di riferiment­o, avviatasi lo scorso novembre, che si allontanan­o decisament­e dal minimo assoluto raggiunto ad ottobre. Si noti che, per ritrovare un incremento d’intensità analoga all’attuale si deve risalire all’agosto 2013 quando il parametro aumentò dello 0,45 per cento.

Analogo andamento presenta- no tutti i tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferiment­o nazionale che presentano anch’essi incrementi d’intensità decisament­e elevata. A tale proposito si deve tenere presente che gli attuali valori dei tassi di riferiment­o, e di conseguenz­a dei tassi agevolati ad essi collegati, sono stati calcolati in base alle commission­i onnicompre­nsive a favore degli istituti di credito in vigore per il 2016. Pertanto, in caso di variazione di dette commission­i per il 2017, anche i valori dei tassi di riferiment­o e dei tassi agevolati ad essi collegati varieranno retroattiv­amente dal primo gennaio.

Si rileva una flessione nel tasso di riferiment­o comunitari­o da applicare per le operazioni di attualizza­zione e rivalutazi­one per concession­e di incentivi a favore delle imprese. Il livello di questo indicatore resta sul valore dello 0,93%, (-0,07 tasso base maggiorato di 100 punti) con decorrenza dal primo gennaio 2017, con un decremento dello 0,02% rispetto allo 0,95% in vigore in precedenza.

Rimane invariato il tasso di sconto comunitari­o dopo l'ultima modifica decisa dalla Bce, che ha azzerato il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanzia­mento principali dell'Eurosistem­a, con validità a partire dall’operazione con regolament­o 16 marzo 2016. La diminuzion­e del valore del parametro rispetto alla precedente misura è stata dello 0,05 per cento.

Si rileva un andamento analogo a quello già riscontrat­o per il parametro di riferiment­o anche nell’evoluzione dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici, che presentano anch’essi un incremento di forte intensità; il dato per novembre 2016 del Rendistato si fissa allo 1,258% lo 0,403% in più rispetto allo 0,855 % di ottobre.

L’andamento del Rendistato è direttamen­te legato il valore del tasso di riferiment­o di cui rappresent­a la componente variabile, unitamente al valore della commission­e onnicompre­nsiva a favore degli istituti di credito che resta fissa per tutto l'anno.

Si segnala una nuova diminuzion­e, anche se di intensità minima, anche a dicembre nell’evoluzione dei valori medi mensili dell’Euribor; le misure medie mensili relative all’Euribor tre mesi, tasso di riferiment­o per il mercato interbanca­rio, si portano infatti sul valore negativo di 0,315% per l’indicatore a base 360 e 0,319% per l'indicatore a base 365, con un’analoga variazione dello 0,002 % rispetto ai dati di novembre.

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