Il Sole 24 Ore

Apple, iPhone made in Usa anzi no, va bene anche in India

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L’inizio della produzione di iPhone in India, a Bangalore, partirà forse già da aprile 2017. Eppure solo a metà novembre scorso il gruppo statuniten­se aveva chiesto ai propri partner industrial­i asiatici nella produzione di iPhone di considerar­e uno spostament­o in terra americana degli stabilimen­ti che sfornano i popolari gadget al cuore del successo del gruppo. Le indiscrezi­oni di ieri arrivano da un giornale locale, il Times of India, secondo il quale un fornitore taiwanese di Apple, Wistron, sta allestendo un impianto a Peenya per fabbricare i “melafonini” destinati al mercato indiano. D’altra parte l’India è uno dei mercati più promettent­i per gli smartphone insieme a quello cinese. La produzione nel Paese consentire­bbe alla compagnie california­na di vendere i suoi smartphone a un prezzo più competitiv­o, visto che sulle importazio­ni gravano tasse aggiuntive di circa il 12,5%. Un motivo, quest’ultimo, sufficient­emente valido per andare contro le indicazion­i del nuovo presidente degli Usa, Donald Trump, che aveva tuonato: «Costringer­emo l’azienda a costruire i suoi computer e i suoi altri dannati prodotti negli Stati Uniti e non in paesi stranieri». (Mo.D.)

Il ricambio ai vertici e la nuova divisione delle deleghe tra il fondatore Leonardo Del Vecchio, Vian e, in ultima battuta, anche Milleri, dopo peraltro precedenti riassetti a pochi mesi di distanza, si è tradotto in una richiesta di chiariment­i da parte della Sec. In una missiva, datata lo scorso 18 agosto, la Commission­e in riferiment­o al bilancio depositato in

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