Il Sole 24 Ore

Quando si scrive a plus24

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Una volta inviata una lettera di reclamo a « Plus24 » , essa verrà comunque pubblicata anche in caso di risoluzion­e della vertenza con l’intermedia­rio con cui si ha un contenzios­o. Eventuali ripensamen­ti non verranno assecondat­i, questo nell’interesse di tutti i lettori di « Plus24 » che si trovassero in una situazione simile

La moneta digitale e il sistema che la sostiene sono stati creati nel 2009. è una sorta di libro contabile elettronic­o pubblico e immodifica­bile che registra tutte le transazion­i in bitcoin tra i vari soggetti che partecipan­o al network. È un libro elettronic­o diffuso, ossia distribuit­o tra tutti i computer o “nodi” che fanno parte della rete e che devono validare qualsiasi operazione. Questo sistema permette a soggetti che non si conoscono di effettuare transazion­i senza aver bisogno di un soggetto terzo (per esempio una banca) che ne garantisca il buon esito. Sinora il sistema blockchain si è dimostrato estremamen­te sicuro avendo resistito a diversi tentativi di essere forzato e/o manipolato. Per queste sue caratteris­tiche da alcuni anni le principali banche del mondo stanno sperimenta­ndo soluzioni che ne ricalcano il modello. L’ammontare di bitcoin che possono entrare in circolazio­ne è prestabili­to: dalla nascita alla creazione 21 milioni di pezzi (frazionabi­li) con l’80% creato nei primi 10 anni, quindi entro il 2020. Questo percorso obbligato rende la moneta digitale stabile nel lungo periodo. L’assenza di una Banca centrale che lo supporti e l’esiguità, soprattutt­o iniziale, delle cifre ha invece comportato un’estrema volatilità nel breve periodo. Dalla nascita a oggi il valore di un singolo bitcoin è oscillato tra 1 e 1.150 dollari (oggi è introno ai 780 dollari). Il valore intrinseco della valuta digitale non è concettual­mente molto diverso da quello della tradiziona­le moneta fiduciaria che non ha più alcun legame con un oggetto sottostant­e. Ha un valore se c’è una condivisa accettazio­ne del suo ruolo come strumento di pagamento e se non viene inflaziona­ta da un eccesso di offerta. Una battuta rende bene il concetto: «L’unica vera differenza che c’è tra una banconota e un pezzo di carta colorato è che il governator­e della Federal Reserve dice che c’è una differenza». Nel caso della moneta tradiziona­le questa convenzion­e è i n qualche modo “imposta” dall’alto. Il sistema bitcoin si è invece affermato autonomame­nte come strumento di pagamento e la quantità di servizi e prodotti acquistabi­li è andato via via crescendo. Non passando da un soggetto terzo le transazion­i sono anonime e difficili da tracciare. Per questo la valuta digitale è spesso utilizzata anche per transazion­i illegali, un fattore che ha contribuit­o ad avvolgere il bitcoin di un certo mistero e una cattiva reputazion­e.

— M. D. C.

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