I risparmiatori e la falsa percezione dei costi
I valori espressi con le percentuali non sarebbero ottimali
I costi dei fondi di investimento sono i mportanti quando viene scelto uno strumento finanziario, ma i risparmiatori non sanno ben ponderarli. Questo l’esito di alcuni esperimenti condotti negli Stati Uniti su soggetti ad elevata cultura finanziaria facendo scegliere a questi ultimi tra 4 fondi di investimento indicizzati all’S& P 500.
Il test è stato condotto in varie fasi con l’obiettivo di verificare o meno sul campo se l’investitore compie la scelta ottimale e più ef- ficiente. Già dopo un primo round dell’esperimento è emerso che il costo medio del fondo scelto era 100 dollari superiore a quello a più basso costo. In un secondo momento è stato messo in marcata evidenza il costo dei diversi strumenti che potevano scegliere e il risultato è solo migliorato parzialmente senza dare un risultato ottimale in quanto non emergeva con forza la scelta dell’investitore razionale (con una spesa di circa 300 dollari). Nell’ultimo round è stata introdotta anche la performance storica e a quel punto le scelte sono state condizionate da questa variabile.
«Questo esperimento che vale anche per i risparmiatori italiani - commenta Barbara Alemanni, or- dinario di economia degli intermediari finanziari all’università di Genova - dimostra che tra gli investitori i costi vengono identificati come una priorità ma poi nel concreto le scelte non vengono compiute su base ottimale. Il fatto di essere informati sui costi rende sicuramente l’investitore più consapevole ma non lo spinge a essere più efficiente. Se poi introduciamo anche la variabile della performance saltano tutte le logiche. La scelta viene pesantemente condizionata da questa variabile anche se tutti sappiamo che quanto accaduto in passato non è garanzia di risultati futuri. Da un punto di vista della finanza comportamentale ho notato anche da altri studi che i costi espressi in termini percentuali spesso spiazzano il cliente. È un discorso ovviamente di percezione » .
Dalla risposte degli investitori emerge quindi che non basta che i prodotti siano a basso costo, occorre anche comunicarlo in maniera corretta. «Una modalità interessante, di immediata percezione, per coloro che non hanno una profonda cultura finanziaria - continua Alemanni - è quello ad esempio che alcuni emittenti di Etf fanno mettendo in evidenza l’impatto dei costi sul montante. Ad esempio si dice che se oggi investi 100 tra 5 anni potrai ritrovarti da un lato 105 e dall’altro 110 a causa dei costi. Questo rende subito tangibile quanto posso risparmiare e impiegare in altri campi » .