I big sempre di più leader
Dal rapporto Magstat sull’industria private la concentrazione è destinata a crescere anche nel 2016
253 operatori, 865 miliardi di euro, circa 907mila clienti. Sono questi i tre numeri chiave che fotografano l’industria del private banking italiano nella tredicesima indagine condotta da Magstat. Rispetto al passato, l’edizione 2016 (in base ai dati di fine 2015) fa riferimento a sole due categorie di operatori (private bank e family office) mentre sono state eliminate le cinque usate in precedenza (banche commerciali italiane, banche d’affari estere, banche italiane specializzate, sgr- simboutique finanziarie, reti di promotori finanziari con divisioni private).
il peso degli operatori
Gli 865 miliardi di euro sono così ripartiti: 793,4 miliardi di euro (pari al 91,7% del mercato servito) sono nelle mani di 120 operatori finanziari specializzati nel private banking grazie alla consulenza di 14.491 banker; mentre 71,4 miliardi (pari all’8,3% del mercato servito) appartengono a 133 family office dove lavorano 582 family officer che seguono su 16.700 clienti.
i leader di mercato
Fideuram-Intesa SanPaolo Private Banking si aggiudica il gradino più alto del podio con 138,7 miliardi di euro, seguita da Unicredit Private Banking con 133,6 miliardi e Ubi Private & Corporate Unity con 33,2 miliardi. I patrimoni controllati dai primi tre operatori sono pari al 35,2% del mercato e in termini assoluti è passato da 217 miliardi di euro di fine 2014 a 305,5 miliardi di euro di fine 2015. Scorrendo la classifica troviamo al quarto posto da Banca Aletti (Gruppo Banco Popolare) con 32,6 miliardi seguita da Bnl Bnp Paribas con 31,7 miliardi di euro. In sostanza, i primi cinque operatori hanno una quota del mercato pari al 42,7% in crescita di oltre 5 punti percentuali rispetto al 2014. Mentre i primi dieci coprono il 57% del mercato con 493,5 miliardi di euro (contro i 385,7 miliardi del 2014).
mercato sempre più concentrato
«Interpretando i risultati in termini di gruppi bancari, i primi tre (UniCredit, Intesa SanPaolo e Ubi Banca) controllano il 37,7% (325,7 miliardi di euro), i primi cinque gruppi (i primi tre più Banco Popolare e BNL BNP Paribas) il 45,2% (390,9 miliardi di euro) e i primi dieci (+ Ubs +Credem + Deutsche Bank + Banca Generali+Gruppo Mps) il 60,1% (519,5 miliardi di euro) del mercato private servito - spiega Marco Mazzoni, presidente Magstat -. E alla luce delle vicende accadute negli ultimi mesi del 2016 la classifica dei gruppi bancari è destinata a concentrarsi ulteriormente».
nuove alleanze
Il nuovo gruppo nato dalla fusione tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano rafforza la sua quarta posizione con 42,7 miliardi di euro (Banca Aletti + Banca Akros + Banca Popolare di Milano Private Banking); Ubs Italia grazie all’acquisizione di Santander Private Banking supera i 31,5 miliardi di euro; si rafforza anche il Gruppo Mediobanca con l’acquisizione di Barclays Italia. Inoltre, a novembre 2016, il gruppo ha rilevato il 50% di Banca Esperia, ancora nelle mani di Mediolanum, diventando l’unico azionista. «Stimando che il mercato italiano del private banking e del family office valga - aggiunge Mazzoni -complessivamente 1.090 miliardi, la quota non ancora raggiunta dai servizi di private banking è pari al 20,7% (225 miliardi di euro) che si discosta di molto dalla percentuale raggiunta l’anno scorso (24,1%)».