Tornabuoni e San Lorenzo insieme ad Art Basel
Il museo galleggiante sbarcherà a Hong Kong e poi a Venezia
Metti una sera a cena a Lerici, d’estate, un’amabile conversazione tra amici sulla storia di un taglio dell’artista Lucio Fontana, che nel 1958 cambia per sempre la storia dell’arte. A raccontarla è Michele Casamonti, direttore di Tornabuoni Arte, galleria specializzata nell’arte italiana degli anni ’50-’70, fondata a Firenze nel 1981 e con sedi a Milano, Forte dei Marmi, Crans-Montana, Parigi e Londra; mentre all’ascolto c’è Massimo Perotti, appassionato d’arte che ha rilevato dieci anni fa la San Lorenzo, un cantiere navale di eccellenza fonda- to proprio nel 1958. Subito scatta l’idea: perché non tentare un connubio tra clienti di arte e nautica guardando a quegli anni di sperimentazione creativa? «Quando ho preso il testimone di San Lorenzo nel 2005 ho inaugurato un progetto con il design di Giò Ponti, Antonio Citterio e Piero Lissoni nelle nostre barche, e mi è piaciuta subito l’idea di iniziare un nuovo decennio con l’arte» racconta Perotti. Ad Art Basel Miami Beach, dal 30 novembre al 2 dicembre, i due imprenditori hanno allestito una barca da 34 metri con oltre 20 opere d’arte di Fontana, Paolo Scheggi, Enrico Castellani e Alberto Burri, per un valore assicurativo di oltre 40 milioni di dollari. «La barca è diventata un museo galleggiante: sul letto della cabina dell’armatore troneggiava un Enrico Castellani blu del 1961 esposto alla Fondazione Prada, nel salotto c’era un cretto di Burri, in un percorso attraverso la storia dell’arte italiana più apprezzata all’estero» riferisce Casamonti. La barca era ancorata nella baia di Miami Beach e la mostra continuava in una villa modernista da 36 milioni di dollari cui hanno potuto accedere circa 500 persone, e tante di più ne hanno parlato. «L’idea era fare un evento esclusivo e mettere in contatto mondi potenzialmente affini» spiega Casamonti, e aggiunge: «il successo è stato immediato, di comunicazione e commerciale, e abbiamo deciso che replicheremo ad Art Basel Hong Kong e alla 57ª Biennale di Venezia». Sulle mostre future c’è riserbo: prima saranno individuate le barche, poi le opere. «Vogliamo creare contenuti: lavoriamo in settori di nicchia che non incidono sul Pil del Paese, ma possiamo scegliere di essere portavoci di una storia straordinaria di arte, design e industria» conclude Casamonti.