Alitalia ai primi tagli, congelati gli stipendi
verno fissato per il 4 gennaio. L’appuntamento non è confermato ufficialmente, ma è già nell’agenda dei vertici della compagnia. Attraverso le agenzie di stampa, «fonti di palazzo Chigi» ieri hanno detto che non è previsto un incontro nei prossimi giorni tra il premier Paolo Gentiloni e l’a.d. di Alitalia Cramer Ball. Ball, tuttavia, rientrerà in anticipo dalle vacanze in Australia proprio in vista dell’incontro previsto per il 4 gennaio 2017 al quale dovrebbero essere comunque presenti alcuni esponenti dell’esecutivo.
Il blocco delle buste paga riguarda 3.800 dipendenti. Ad ogni dipendente è arrivata ieri una mail di Antonio Cuccuini, che si firma “Chief people & performance officer”. «Stante l’assenza di un’organica disciplina collettiva _ scrive Alitalia a ogni dipendente - l’azienda Le riconoscerà, in via assolutamente temporanea e fino al termine ultimo del 28/2/2017 (oltre il quale ogni obbligazione in tal senso cesserà), il trattamento economico e normativo in linea con la disciplina di cui il Ccnl del trasporto aereo parte specifica vettori in scadenza il 31/12/2016, con esclusione degli incrementi retributivi connessi all’anzianità che maturerebbero a partire dal mese di gennaio 2017».
La decisione della compagnia è unilaterale. I sindacati tuttavia si sono limitati a una protesta di facciata. In una nota congiunta Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto aereo hanno affermato la «asso- luta contrarietà nel metodo e nel merito, sia alla decisione di recesso del contratto nazionale sia del congelamento degli automatismi, che - affermano i sindacati - hanno a nostro parere invece, assoluta continuità ed efficacia normativa ed economica». Più dura la reazione della Cub Trasporti, che ha proclamato uno sciopero di 24 ore per il 20 gennaio 2017, contro «le pretese degli italo-emiratini: salario - occupazione - diritti».
L’azienda in una nota dice che «è fiduciosa che sarà trovata la migliore intesa possibile, in linea con l’obiettivo complessivo che l’azienda si è posta con la seconda fase del piano industriale che prevede da un lato una riduzione dei costi e, dall’altro, un incremento dei ricavi; traguardi necessari per garantire la sostenibilità di lungo termine».
Alitalia intende far firmare ai sindacati un nuovo contratto con forti aumenti di produttività soprattutto per i naviganti. Sono previste anche riduzioni di stipendio, stimate almeno nel 10% (circa 100 euro al mese per gli stipendi più bassi).
Il vertice di Alitalia non ha ancora definito la polpa del piano industriale, il network e quindi l’organico. Da fonti sindacali trapela che nell’azienda vi sarebbero due visioni diverse sulla manutenzione, già molto ridimensionata: una più orientata a conservare l’attuale struttura, l’altra intenzionata ad esternalizzare tutte le attività. Proseguono i tagli di voli. A fine marzo Alitalia ridurrà le frequenze Roma-Rio de Janeiro da 7 a 4 la settimana, Roma-Seul da 4 a 3 la settimana. Eppure per il lungo raggio il piano dovrebbe prevedere un aumento dei voli.