Forum dei gestori
Molto interesse anche per i titoli legati all’aumento dei tassi Caute opportunità tra le banche italiane
Preferenze per i ciclici di D’Angerio, Della Valle, Incorvati, Redaelli, Ursino
Titoli legati alla crescita e all’aumento dei tassi, negli Stati Uniti e in Giappone. Ma è l’Europa, dove il valore non è scontato dal mercato, la vera scommessa dei gestori. C'è, tuttavia, chi è dubbioso sulla ripresa e punta solo sulle aziende di valore, specie se sottovalutate.
Solina: Crediamo che Europa e Giappone siano le aree più interessanti. In generale, privilegiamo i settori più ciclici e legati al rialzo dei tassi. Oppure le small cap, rivolte al mercato domestico in tutte le aree e settori. Tra i petroliferi, abbiamo Anadarko Petroleum Corporation; nella tecnologia Applied Material; nei consumi Michelin, nei finanziari Bank of America e Northern Trust.
Rotti: Preferiamo i titoli ciclici con prospettive interessanti, o di consolidamento. Negli Stati Uniti ci piace Analog Devices, una società di semiconduttori integrata con la linea technologies, con benefici per la base della clientela e per le sinergie di costo, non ancora realizzate. Segnaliamo Amphenol, nell’automazione industriale; poi Williams Companies nella distribuzione del gas, penalizzata da una mancata acquisizione, che ha attività appetibili grazie alla razionalizzazione del management. In Europa c’è Alstom, a sconto nel settore delle infrastrutture ferroviarie; ci piace anche Philips per la parte medicale, che ha una valutazione i nteressante. In Italia Prysmian, leader nella produzione di cavi per le telecomunicazioni e con capacità di consolidare senza patire troppo in valutazione; ci piace Interpump per la parte produttiva negli Stati Uniti, dove ha un mercato ampio; poi Ima, leader nelle macchine del confezionamento farmaceutico e alimentare. Tra gli assicurativi, favoriti da tassi di interesse più generosi, ci sono Allianz e Axa, e Generali e Unipol in Italia, dove il consolidamento del ramo danni ha aumentato il potere delle aziende di determinare il prezzo. Vediamo caute opportunità nelle banche italiane, con fusioni e acquisizioni e in quest’ottica puntiamo su Popolare di Sondrio e Popolare dell’Emilia.
Franco: Ci orientiamo a titoli ciclici, in particolar modo industriali, come Prysmian, a buon mercato e poco indebitata. In un’ottica di lungo termine abbiamo Inditex, per la capacità di crescere e generare cassa e la potenzialità della gestione via internet. Ci piace poi chi ha forza contrattuale sui prezzi, come Sampo, un’assicurazione del mercato nordico, concentrato e che permette di praticare tariffe elevate e ha un management con esperienza nelle aggregazioni. Puntiamo anche su Shire, leader dei farmaci “orfani”, per pochi pazienti, su cui detiene un forte controllo dei prezzi, purtrop- po a scapito dei malati.
Carcaterra: Preferiamo Giappone e Stati Uniti, e l’Europa è la scommessa più importante. Nel settore bancario abbiamo una posizione rilevante in Citigroup, favorita come tutto il comparto dal rialzo dei tassi e con margini di efficienza interna. Panasonic, multinazionale basata in Giappone, beneficia per l’export dello yen debole, ma anche di una ripresa dei consumi interna. In Italia, abbiamo Eni, supportata dal prezzo del petrolio e da un possibile miglioramento dei fondamentali.
Alfieri: Anche noi abbiamo privilegiato Europa e Giappone. Il settore finanziario è al primo posto sia in Europa sia negli Stati Uniti, seguito dagli energetici e dal settore salute, soprattutto negli Usa. I titoli bancari americani, tra cui Bank of America e Morgan Stanley, e le società di assicurazioni e servizi finanziari Chubb e Prudential, possono beneficiare del rialzo dei tassi. Il settore della salute ha avuto un 2016 sottotono a causa delle presidenziali Usa e delle politiche di fusione e acquisizione. Però le europee Roche e Bayer sono meno esposte al dibattito statunitense sui prezzi dei farmaci e sul sistema sanitario. Infine, le azioni del produttore finlandese di acciaio Outokumpu mostrano uno slancio favorevole.
Berglund: Siamo scettici sui ciclici e sul settore bancario, perché i rialzi potrebbero essere brevi. Preferiamo società di qualità, che magari hanno sofferto una diminuzione delle valutazioni non giustificata. Per esempio Novo Nordisk, leader della produzione di insulina; la crescita degli utili resta alta ed è supportata da fenomeni quali l’invecchiamento della popolazione e l’obesità. Un altro titolo è Wirecard, che controlla il 20% di tutte le transazioni online e fornisce servizi alle banche, con margini elevati. Negli Stati Uniti privilegiamo società favorite da stimoli fiscali, in particolare nei consumi: Cosco, il numero uno delle vendite al dettaglio, che ha grandi magazzini fuori città e guadagna grazie al potere di negoziazione coi produttori e agli abbonamenti economici; Dollar General, un discount con piccoli negozi nelle città (11mila in 40 stati); Tractor Supply Company, una catena per la gestione del ranch, dei cavalli, dei giardini ecc., con un approccio basato sulla conoscenza del cliente, e quindi meno vulnerabile alla concorrenza online. Il nostro punto di forza sono però il Giappone e i Paesi emergenti, la Cina in particolare. In Giappone, per il tema della rivoluzione dei trasporti, ci sono Nidec, che ha il 50% del mercato mondiale dei motori elettrici, e Shimano, il numero uno della componentistica delle biciclette, la cui diffusione è in forte aumento ovunque. In Cina abbiamo China Life, che potrà godere dell’aumento dei piani pensionistici spinto dal Governo. A livello domestico c’è NetEase, leader di videogames; oppure Kweichow Moutai, che produce liquore pregiato. Anche l’americana Becton Dickinson, leader nella produzione di siringhe, esporta in Cina, dove per motivi culturali i farmaci sono assunti solo per via endovenosa.