Il Sole 24 Ore

Forum dei gestori

Sovrappeso sulle azioni; Titoli di Stato e corporate a difesa del portafogli­o

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Giappone ed Europa in pole di D’Angerio, Della Valle, Incorvati, Redaelli, Ursino

Le scelte di portafogli­o sono orientate maggiormen­te alle classi di attivo più rischiose.

Solina: Ritengo che nel 2017 potremmo avere una ripresa un po’ più diversific­ata, quindi un’allocazion­e di portafogli coerente con questo allargamen­to della ripresa e soprattutt­o una ripresa di temi di gestione attiva. In termini di asset allocation abbiamo un decisivo sovrappeso sull’azionario e crediamo che Europa e Giappone siano le aree più interessan­ti dove investire.

Riteniamo che il premio rischio andrà via via riducendos­i e con un irripidime­nto delle curve prevediamo una performanc­e positiva almeno nei primi sei mesi dell’anno dei settori più ciclici. Il secondo tema è quello delle small cap che per noi vuol dire focalizzaz­ione sul mercato domestico .

Rotti: In virtù di quella che abbiamo definito reflazione benigna, per il 2017 può essere una buona idea avere in portafogli­o titoli legati all’inflazione, così come il ricorso a tassi variabili, soprattutt­o in riferiment­o a titoli corporate high yield e segnatamen­te in America. Nel comparto azionario ci piacciono gli approcci ciclici tra cui molti industrial­i al cui interno diamo però priorità a scelte di stock picking e di valutazion­e. In sostanza, ci focalizzia­mo su titoli che possono avere prospettiv­e e margini. Un altro settore che si lega molto al tema dell’irripidime­nto delle curve è quello degli assicurati­vi: con tassi più generosi la componente finanziari­a del conto economico delle assicurazi­oni migliora così come per i finanziari in generale.

Franco: In senso lato preferiamo l’azionario ai titoli di Stato delle principali aree. A livello di aree geografich­e all’interno dei mercati azionari c’è un certo consenso sul Giappone e riteniamo che la situazione attuale favorisca i mercati chiarament­e più ciclici e che hanno una forte esposizion­e alle banche come quelli dell’eurozona. Con un dollaro forte siamo cauti sui mercati emergenti. Nell’eurozona, la nostra vera chiamata di valore contraria del 2017, ci stiamo riposizion­ando sul settore bancario.

Carcaterra: Preferiamo le asset class più rischiose. Quindi, in termini allocativi generali, sovrappesi­amo l’azionario, sottopesia­mo il rischio tasso, quindi le obbligazio­ni, e siamo neutri sul cash.

All’interno dell’azionario, in termini di aree geografich­e la preferenza va a Giappone e Stati Uniti con l’Europa che è la vera scommessa 2017. Siamo neutrali per il momento sui mercati emergenti malgrado sia un asset class nel campo azionario molto diversific­ata. A livello settoriale, il 2017 sarà un anno più mescolato e stiamo guardando a quei settori che non hanno performato bene nel 2016 perché sono rimasti indietro come il farmaceuti­co sia in America sia in Europa. Va detto però che titoli di Stato, corporate e high yield, nel 2017 rimarranno comparti importanti a livello tattico per cercare di creare o difendere le performanc­e in ambito azionario così come alcune strategie valutarie.

Alfieri: Manteniamo un deciso sovrappeso sui titoli obbligazio­nari perché riteniamo che nel credito ci siano delle opportunit­à sia negli Stati Uniti, sia Europa. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, pensiamo che le obbligazio­ni societarie i nvestment grade e gli high yield abbiano interessan­ti prospettiv­e e manteniamo quindi in questa classe di attivi il nostro sovrappeso.

Sull’azionario tutto sommato le nostre valutazion­i ci dicono che dall’83 ad oggi i mercati azionari hanno avuto, anche in una fase di rialzo dei tassi, dei ritorni positivi. Dunque, quanto riguarda l’azionario, le aree geografich­e che ci interessan­o di più sono il Vecchio Continente e il Giappone mentre per i settori, rimane al primo posto sia in Europa sia negli Stati Uniti il settore finanziari­o.

Berglund: Come gestori attivi e specializz­ati nell’azionario oggi possiamo trovare molte opportunit­à di creare valore su questa asset class. Paesi emergenti e Giappone, sono i veri grossi sovrappesi della nostra esposizion­e globale per il 2017. Con l’apertura delle Borse di Hong Kong e Shenzhen in Cina abbiamo accesso a 1.400 società. Si tratta di un mercato dove è meglio avere gestione attiva perché c’è una grande discrepanz­a di qualità tra le società.

Insieme all’India, la Cina nei prossimi 30 anni, soltanto per puro effetto demografic­o, rappresent­erà il 50% del Pil mondiale. Quindi, diventa molto difficile non approfitta­re di questo tipo di occasioni. In questi due mercati siamo posizionat­i sul consumo domestico. Consumo domestico che è cambiato; non è più un consumo di beni di base ma si sta spostando verso servizi.

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