Lettera da Wall Street
Fine anno a tutto gas E ora che fare?
di Mario Platero
Si è chiuso ieri il 2016. Da un punto di vista borsistico ovviamente, perché se stanotte vi preparate a stappare la bottiglia per dare il benvenuto al 2017, per Wall Street l’anno è già finito. Ed è finito in modo diamtralmente opposto rispetto a quando è cominciato. Ricordate? Lo chiedo perché è bene non perdere di vista una prospettiva di medio lungo termine. Allora il mercato era scosso dalla percezione di una crisi economica cinese, da una caduta drammatica del prezzo del greggio che confermava la tesi di una frenata della ripresa globale e di quella americana in particolare: la prima lettura del tasso di crescita per il quarto trimestre 2015 mostrava una stima dello 0,7% e da statistiche economiche Usa deprimenti con pronostici per una crescita anemica. Ricordate? È stato a gennaio che la borsa toccò il minimo in 52 settimane rispetto a oggi, quota 15451 per il Dow Jones. Per chi avesse comprato allora, il guadagno sull’indice rispetto ai valori di questo fine anno sarebbe stato di circa il 30%. Non per caso. Intanto abbiamo visto dati sulla crescita che mostrano per il terzo trimestre stime finali del 3,5% . Il petrolio è risalito. L’Opec e la Russia si sono messi d’accordo per rilanciare i prezzi, cosa che non succedeva da anni. Soprattutto, Donald Trump ha vinto le elezioni e le sue promesse per una rivoluzione fiscale, ma anche economica con promesse di investimenti infrastrutturali seguendo un modello privatistico, hanno galvanizzato il mercato. Funzionerà? Difficile dirlo. Gli analisti realisti, quelli che credono nella stagnazione secolare dicono che ci sarà una fiammella a breve termine forse per il primo anno ma che poi ci sarà un’esplosione del debito che supererà il 100% del Pil americano. Per non parlare delle incertezze geopolitiche. Trump è indecifrabile: quando parla di chiusura degli accordi commerciali (tipo Nafta) fa sul serio o fa semplicemente partire un negoziato? Questo rende la vita difficile ai Ceo che hanno bisogno di un quadro stabile per poter pianificare investimenti e espansione di mercato. Eppure anche loro credono che un rilancio potrebbe essere nelle carte. Insomma, vale ancora la pena entrare in borsa su questi livelli? Come sapete non do consigli, ma voi pensateci, l’impianto è quello descritto sopra. Intanto, al di là di borsa e investimenti, vi auguro un ottimo 2017!