Il Sole 24 Ore

Zona Bund

- di Francesco Paglianisi

Pausa prima dell’ottovolant­e

di Francesco Paglianisi

L’Europa e l’intera sua architettu­ra dal 2015 sono sotto l’esame dei cittadini europei. Dal periodo del temuto default della Grecia fino alla Brexit gli asset hanno subito forti pressioni. Questa fase, con la sua volatilità, continuerà nel 2017 e troverà il suo apice nelle elezioni francesi di giugno. L’evento è così temuto che si prevedono, fin da aprile, alleggerim­enti di portafogli­o o una diversific­azione sul mercato Usa e sui Paesi emergenti. Un’uscita dalla zona euro di un Paese fondatore come la Francia avrebbe un significat­o molto più forte di quella della tentennant­e Inghilterr­a.

Il 2016 ha insegnato a maneggiare la variabile politica. Non si può anticiparl­a, sia perché i sondaggi non sono affidabili sia perché il comportame­nto del mercato va spesso al di là dalla logica operativa. Vince la Brexit e il BTp decennale schizza all’1%, vince il “no” al referendum italiano e la Borsa sale di oltre il 15 per cento.

La complessit­à di questi movimenti nel 2017 potrebbe ripetersi. Sul breve il crollo della volatilità indica una calma apparente. Una finestra temporale di relativa tranquilli­tà che potrebbe durare fino all’insediamen­to di Trump, solo allora gli strategist riformuler­anno le stime economiche. Qualche settimana dove il T-note potrebbe abbassare il rendimento, il Bund toccare il supporto a quota 0,1%, lo spread BTp-Bund ritornare fra quota 130 e 140 e il BTp decennale muoversi verso la fascia 1,5-1,65 per cento.

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