Epson spinge la stampa digitale
pLa sinergia tra realtà diverse per competenza, storia e Dna sempre più spesso rappresenta il segreto per l’evoluzione di un segmento industriale che, altrimenti, verrebbe schiacciato dal peso dell’innovazione. È il caso della stampa tessile digitale, che, soprattutto nel comasco, ha affiancato la stampa tradizionale contribuendo a portare nel futuro questo distretto d’eccellenza del tessile made in Italy. E che, secondo il World Textile Outlook 2016, crescerà in valore del 17% anno su anno fino ad arrivare ad assorbire il 7% del fatturato mondiale dei tessuti stampati nel 2019.
È anche, a livello concreto, il caso di Epson: l’azienda giapponese, la cui filiale italiana fattura oltre 215 milioni di euro e impiega 175 persone, nel 2003 ha creato, in collaborazione con due realtà comasche, For.Tex e Robustelli, una stampante digitale industriale per tessuti di nome Monnalisa. Tra il 2015 e il 2016 ha acquisito le due società, prima For.Tex e poi Robustelli, puntando a creare un polo d’eccellenza tra Fino Mornasco e Villa Guardia, sedi delle due aziende che si occupano rispettivamente della parte chimica della stampa digitale e di quella meccanica.
«La collaborazione con Epson, il partner migliore possibile, è partita anni fa – spiega Pietro Roncoroni, fondatore di For.Tex, società specializzata nella produzione di coloranti, addensanti e inchiostri per la stampa tessile – quando abbiamo cominciato a capire i van- taggi del digitale: la velocità, per esempio, ma anche la possibilità di creare campionari più ricchi».
La stampante Monnalisa è giunta alla quinta generazione, seguendo l’evoluzione tecnologica delle testine Epson, oggi con la tecnologia Precision Core: «una macchina che è soprattutto affidabile», commenta Roncoroni. A questo progetto è seguita, nel 2014, l’apertura del Textile Solution Center (Tsc), il primo polo mondiale per lo sviluppo e la promozione della stampa digitale su tessuto. Una struttura di 3mila metri quadri che ha sede presso la For.Tex, e nella quale sono stati investiti 2 milioni di euro con l’obiettivo di accrescere la qualità, la produttività e l’affidabilità delle tecnologie di stampa digitali. «Il format è innovativo perché internalizza tutte le fasi della stampa digitale tessile così da garantire il massimo livello di controllo», dice Roncoroni.
Il Tsc, dove ogni anno si recano clienti da tutto il mondo – Italia, Turchia e India, per la maggior parte – e studenti da scuole italiane come lo Ied o internazionali – è stato una sorta di punto di partenza: dalla collaborazione tra For.Tex ed Epson e Robustelli ed Epson sono nati di recente due centri di ricerca: l’Innovation Research Lab per la ricerca e sviluppo di nuovi inchiostri per la stampa industriale digitale, e il Printing Research Center, dove si progettano e realizzano dispositivi inkjet per garantire una qualità di stampa sempre maggiore. «Il digitale ha davanti uno sviluppo notevole – chiosa il fondatore di For.Tex –: le macchine diventeranno sempre più performanti mantenendo l’alta qualità e i processi di stampa diventeranno sempre più sostenibili: si risparmia circa il 75% di acqua rispetto alla stampa tradizionale e si riducono i rifiuti da smaltire».
IL PRODOTTO Monnalisa, una stampante già alla quinta generazione, consente soluzioni d’avanguardia e il controllo di tutte le fasi della lavorazione digitale