Il Sole 24 Ore

Sapopa cavalca l’onda sportswear

- G.Cr.

pIl 2016 non è stato un anno facile per la moda: a livello globale le vendite sono salite del 2-2,5%, un tasso inferiore a quelli degli scorsi anni. Ma ci sono categorie in controtend­enza, lo sportswear e activewear, anche di lusso. È uno dei dati più interessan­ti del report “The State of Fashion 2017”, realizzato con il contributo di McKinsey: nello scorso anno il settore è cresciuto dell’8-8,5% e nel 2017 dovrebbe stare a +6,5-7,5%.

Non stupisce allora che sia proprio al mondo dello sport che hanno guardato Piero Righetto ed Elena Ghisolfi, gli ideatori del progetto di “tailored activewear” Sapopa. Stupisce forse un po’ di più la scelta di produrre tutto in Italia e di puntare proprio su questo, con i costi aggiuntivi che inevitabil­mente comporta. «I giganti del settore producono quasi tutto in Paesi asiatici, lo dichiarano senza problemi e si fanno garanti della supply chain – spiega Righetto, laurea in economia a Milano ed esperienze di lavoro soprattutt­o negli Stati Uniti, per aziende come Lululemon, che ha rivoluzion­ato l’abbigliame­nto da yoga -. Sapopa si distinguer­à, tra le altre cose, per essere un prodotto della filiera e del know how italiano».

Anche Elena Ghisolfi conosce bene lo stile americano e soprattutt­o il settore dello sportswear e del casualwear: per molti anni ha lavorato nel gruppo Vf, colosso americano con in portafogli­o marchi come The North Face, Eastpak, Timberland, Wrangler e Napapijri. «Con Sapopa siamo alla terza collezione e la divisione tra donna e uomo è 70/30. L’obiettivo è sviluppare la distribuzi­one wholesale di fascia alta e siamo già in department store come Selfridge’s, a Londra, e La Rinascente – spiega la manager -. Nel percorso di crescita siamo supportati dal fondo Aliante Partners, al quale abbiamo presentato già nel 2014 un articolato piano di business, con un’idea chiara di prodotto».

I numeri sono quelli di una start-up: il 2016 si chiuderà con un fatturato di 700mila euro, in crescita del 20% sul 2015, per il 2018 si prevede di arrivare a 1,5 milioni, anche grazie all'ecommerce, che è già partito. «Non si tratta solo del trend registrato a livello globale nelle vendite di sportswear – concludono quasi all’unisono Righetto e Ghisolfi -. Crediamo ci sia un vero e proprio cambiament­o culturale intorno all’abbigliame­nto. Chi scopre la comodità dei capi pensati per le attività sportive o all’aria aperta, sogna di poterli mettere pure in altri momenti della giornata. Sapopa propone capi molto tecnici accanto a capi da indossare dall’ufficio all’aperitivo».

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