Il Sole 24 Ore

La Svizzera accelera sugli investimen­ti grazie al franco forte Nel 2015 impieghi all’estero per 100 miliardi di franchi

- Lino Terlizzi

pLa forza del franco, le attività internazio­nalizzate, il mix caratteris­tico elvetico di finanza, commerci, industria. Sono alcune delle ragioni principali che probabilme­nte hanno portato a un boom di investimen­ti svizzeri oltre frontiera. Nel 2015 infatti, secondo i dati forniti nei giorni scorsi dalla Banca nazionale svizzera (Bns), le i mprese elvetiche hanno investito all’estero 100 miliardi di franchi (circa 93 miliardi di euro). La cifra è notevole e lo è ancor più se si considera che l’anno prima le imprese rossocroci­ate avevano invece “rimpatriat­o” 1 miliardo di franchi. Una parte non secondaria della differenza è dovuta a società finanziari­e e holding. Da questo ramo viene oltre la metà degli investimen­ti all’estero nel 2015: ben 54 miliardi di franchi.

Per quel che riguarda le aree geografich­e, le società svizzere hanno investito 77 miliardi di franchi in Europa, soprattutt­o nei paesi dell’Unione europea che ospitano holding (Irlanda, Paesi Bassi e Lussemburg­o), ma anche in Francia. Investimen­ti elvetici ci sono stati peraltro anche in Nord America, Australia, Africa. Sono stati invece attuati disinvesti­menti nel Regno Unito e in America centrale e meridional­e.

Alla fine del 2015, il totale degli investimen­ti diretti elvetici all'estero ammontava a 1.121 miliardi di franchi. La singola fetta più importante, pari 393 miliardi, riguardava società finanziari­e e holding, seguite dal settore della chimica con 169 miliardi. La piccola ma ricca Svizzera è nel complesso tra i dieci maggiori investitor­i diretti a livello mondiale e i dati 2015 ora resi noti suonano come una ulteriore conferma.

Guardando all’altra direzione di marcia, cioè a ciò che è arrivato dall’estero, nel 2015 le aziende non residenti in Svizzera hanno investito nella Confederaz­ione elvetica per 68 miliardi di franchi (circa 63 miliardi di euro), contro gli 8 miliardi del 2014. Anche in questo caso la gran parte degli investimen­ti, cioè 44 miliardi, è venuta da società finanziari­e.

All’industria e ai commerci

Il cambio Euro/Franco svizzero

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1,0712 elvetici sono arrivati da oltre frontiera investimen­ti per 13 miliardi di franchi. L’ammontare totale degli investimen­ti esteri in Svizzera è cresciuto a 833 miliardi di franchi. Si tratta di investimen­ti collegati soprattutt­o a investitor­i residenti nell’Unione europea e negli Stati Uniti.

La Banca nazionale svizzera segnala inoltre nella sua fotografia un incremento del 3% degli organici nelle filiali svizzere all’estero. A fine 2015 erano impiegate oltre frontiera 2.015.000 persone, di cui 853mila i n Europa (42%) e 538mila in Asia (27%). Guardando all'altra faccia della medaglia, le società estere davano lavoro a 457mila persone in Svizzera, ossia circa il 9% degli organici dell’industria e dei servizi.

Il franco resta dunque una sorta di croce e delizia per la Svizzera. Da un lato la sua forza ostacola una parte dell’export elvetico, dall’altro però aumenta il potere d’acquisto all’estero, anche sul versante delle imprese. Per quel che concerne gli investitor­i esteri, la forza della moneta elvetica rende certo più onerosi gli acquisti in Svizzera, ma al tempo stesso per una parte di loro rende più interessan­ti in prospettiv­a alcuni investimen­ti.

La Banca nazionale svizzera dal canto suo cerca di non far apprezzare troppo la valuta; qualche volta ci riesce e qualche altra no. Intanto il franco forte mantiene le sue due facce.

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