Fincantieri, volata su Saint-Nazaire
Atteso nelle prossime ore il verdetto della corte di Seul sull’offerta presentata per gli stor ici cantier i del braccio transalpino di Stx L’azienda guidata da Bono unico soggetto rimasto in gara dopo il passo indietro di malesi e olandesi
pIl verdetto ufficiale è atteso nelle prossime ore quandola corte distrettuale centrale di Seul deciderà sulla congruità dell’offerta presentata da Fincantieri per Saint-Nazaire, fiore all’occhiello di Stx-France e polo cantieristico tra i più importanti del Vecchio Continente. La corsa per aggiudicarsi il 66,7% della società transalpina, che ha in pancia il prestigioso asset e che fa capo alla holding coreana Stx Offshore&Shipbuilding, ora in amministrazione controllata, è alle battute finali e il gruppo guidato da Giuseppe Bono è a un passo dal traguardo dopo che gli altri concorrenti in gara - l’olandese Damen e il conglomerato malese Genting, con i francesi di Dcns in posizione più defilata - hanno fatto un passo indietro.
Attorno ai numeri dell’offerta, regna il più assoluto riserbo, ma le stime su Stx France indicano una forchetta tra 100 e 200 milioni di euro. Certo, «se il prezzo proposto sarà giudicato troppo basso, la proposta verrà rifiutata e sarà lanciata una nuova asta», ha ribadito nei giorni scorsi il portavoce di Stx, ma le chance che l’azienda triestina conquisti i gloriosi cantieri dell’Atlantique - che hanno lavoro per i prossimi dieci anni, grazie alle consistenti commesse targate Royal Caribean e Msc - sono decisamente alte. Anche perché la partecipata di Cdp ha dalla sua i buoni rapporti tra i due paesi, confermati dall’ultimo bilate- rale di marzo, ma soprattutto la consolidata relazione con il gruppo militare francese Dcns (con cui ha già sviluppato i programmi Orizzonte e Fremm), destinato a giocare un ruolo cruciale nella partita, come ha lasciato chiaramente intendere anche il ministro dell’Industria francese, Christophe Sirugue, in una in- tervista al quotidiano “Les Echos”, in cui ha ricordato altresì che Parigi detiene una minoranza di blocco (il 33,3%) in Stx France, in virtù della quale può esercitare una prelazione sulle azioni dei coreani a valle del patto parasociale del 2008. «Il governo - ha spiegato Sirugue - non intende abbassare la sua partecipazione. Inoltre, non abbiamo mai nascosto che Dcns possa diventare un azionista di minoranza di Stx France. La società ha delle chance in questo senso con Damen (che poi non ha depositato l’offerta finale, ndr) e con Fincantieri». Insomma, qualsiasi nuovo assetto dovrà contemplare la presenza dei francesi che, va ricordato, possono far valere anche la facoltà, prevista dalla legge sulle società strategiche, in base alla quale qualsiasi operazione lesiva degli interessi nazionali può essere stoppata. E che Saint Nazaire sia strategico per la Francia è evidente dal momento che rappresenta l’ultimo cantiere navale del paese in grado di costruire una portaerei di nuova generazione nel caso in cui il governo ne valutasse il bisogno. E questo spiega anche i timori dei sindacati, preoccupati che una simile expertise possa finire in mani ostili, ma i recenti contatti tra il management di Fincantieri ed esponenti del governo d’oltralpe, a partire dallo stesso Sirugue, avrebbero fornito le rassicurazioni necessarie sulla logica industriale dell’operazione che, come ha detto Bono in più occasioni, vainquadratanell’ambitodiunconsolidamento dell’industria cantieristica europea per arrivare a costruire «un Airbus dei mari».
Stando alle dichiarazioni di Sirugue, il nuovo assetto di Stx France potrebbe quindi passare per un “patto azionario” tra il gruppo triestino e Dcns che diverrebbe socio di minoranza con una quota attorno al 15-20%, sempre che Parigi non decida di trasferire all’azienda militare transalpina anche una parte delle sue azioni. Se l’offerta del gruppo di Bono sarà giudicata valida, il governo avrà un mese di tempo per esercitare il suo diritto di prelazione e per puntellare l’asse Roma-Parigi su Saint-Nazaire.
IL RUOLO DEI FRANCESI Secondo i piani di Parigi, Dcns sarebbe destinata a diventare socio di minoranza di Stx France nel nuovo assetto azionario