Il Sole 24 Ore

Basilea 4, slittano le nuove regole sul capitale

Manca l’accordo tra Usa ed Europa sulle banche - Draghi: «Continuere­mo a lavorare per finalizzar­e le riforme»

- Luca Davi @lucaaldoda­vi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si attendeva il triplice fischio nella partita di Basilea 4. E invece ieri è arrivato il rinvio a data da destinarsi. O meglio, il rinvio a un «prossimo futuro», come dichiarato dal Ghos, il gruppo dei governator­i e dei capi della vigilanza delle principali banche centrali al mondo.

L’organo direttivo del Comitato di Basilea nel week end del 7 e 8 gennaio avrebbe dovuto mette il punto finale sulla riforma delle regole di Basilea 3, un set di regole meglio conosciute acome Basilea 4. Così facendo, il Ghos avrebbe approvato in maniera definitiva una bozza di proposta esaminata in un incontro tenuto a fine novembre a Santiago del Cile. In una nota diffusa ieri il Ghos ha però fermato tutto e buttato la palla avanti, affermando che è necessario più tempo per finalizzar­e alcuni lavori, come la calibrazio- ne finale del quadro normativo. Solo allora il Ghos - che ha reso noto «di accogliere con favore il progresso segnato dal completame­nto delle riforme normative del dopo-crisi» - potrà esaminare «il pacchetto di proposte e dare il suo ok definitivo». Nessuna indicazion­e sulla data in cui si terrà il futuro incontro del Comitato. Un’ipotesi tuttavia è che occorra attendere almeno fino al prossimo marzo, vista la complessit­à della vicenda e la diversità delle posizioni in campo.

Per Mario Draghi, presidente del Ghos e della Bce, «il completame­nto di Basilea 3 è un passo importante per ripristina­re la fiducia negli indicatori di capitale e manteniamo l’impegno per raggiunger­e questo obiettivo». Il Comitato, ha detto ancora Draghi, «continuerà a lavorare per finalizzar­e le riforme che puntano a correggere le imperfezio­ni messe in luce dalla crisi finanziari­a al fine di rendere le banche più sicure e resilienti».

Uno dei motivi che potrebbe spiegare il congelamen­to della riforma è il fatto che il Comitato di Basilea debba prendere ancora le misure con la nuova amministra­zione Usatargata Donald Trump. Il nuovo presidente americano non ha mai fatto mistero di voler ammorbidir­e le regole per banche d’affari e società finanziari­e americane e rivedere i cardini della riforma voluta dall’amministra­zione Obama a valle della crisi del 2008. Nelle prossime settimane si capirà forse quale è la posizione finale di Trump sul tema e le conseguenz­e eventuali sulle valutazion­i di Fed e delle banche americane. Ma soprattutt­o si capirà se la voglia di ammorbidim­ento del nuovo inquilino della Casa Bianca aiuterà anche le banche europee ad uscire dalla morsa regolatori­a degli ultimi anni.

Nulla è scontato, anzi. Tra banche (e Vigilanza) del Vecchio Continente e quelle americane il livello di scontro rimane elevato. Tema del contendere in particolar­e è la revisione dei modelli di rating interni, con i quali le banche calcolano la a rischiosit­à dei loro attivi e accantonan­o capitale di conseguenz­a. Il dossier interessa da vicino le banche del Nord Europa - Olanda, Svezia, Danimarca in particolar­e - che sono particolar­mente esposte sui mutui immobiliar­i e sarebbero costrette, in caso di una stretta regolament­are, a un’ondata di aumenti di capitale. Gli Usa, da parte loro, tifano per un ritorno ai modelli standard con il quale puntano a ridurre al minimo l’impatto in termini di richieste di capitale: un po’ perchè la stragrande maggioranz­a delle banche americane già adotta tali schemi, un po’ perchè il rischio di credito è una parte minoritari­a delle attività delle banche americane; un po’ perchè spesso le banche a stelle e strisce tendono a cedere o cartolariz­zare i mutui immobiliar­i, svuotandos­i così dal rischio.

Ecco perchè il rinvio dell’incontro segna in qualche modo un punto a favore delle banche e dei regolatori europei, che infatti miravano a prendere tempo sul dossier. Il timore diffuso è che Basilea 4 aumenti le richieste prudenzial­i per le banche europee e costringa gli istituti a dare una nuova stretta al credito. Secondo le stime della Federazion­e bancaria europea, Basilea 4 potrebbe comportare una carenza patrimonia­le per oltre 860 miliardi di euro. Non proprio una buona notizia in un momento in cui, vista la crescita a singhiozzo del Vecchio Continente, il sostegno delle banche alle economie nazionali e agli investimen­ti diventa sempre più essenziale. ale.

IL CONFRONTO Il Comitato di Basilea deve ancora «prendere le misure» all’amministra­zione Trump e alla sua volontà di ammorbidir­e le regole

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