Ma per le materie prime è prevista ancora crescita
Fine d’anno con il botto per i mercati italiani delle commodities. Il bilancio del 2016 chiude infatti con il segno positivo e lascia prevedere un quadro decisamente positivo, migliore rispetto al gennaio scorso. Sullo scenario internazionale la Fao rileva che a novembre l’indice mondiale dei prezzi agricoli segna una crescita dello 0,4% su ottobre e del 10,4% rispetto al novembre di un anno fa. Sette mesi di crescita ininterrotta delle quotazioni trainata dalla buona performance dei cereali (+7,9%) e dei derivati del latte, il cui indice dei prezzi sale a 186,4 punti in crescita del 3,6% rispetto a ottobre e dell'1,8% sul novembre 2015. Performance positiva anche per il comparto dei cereali: l’indice Fao registra un incremento del 7,9% in rapporto alle quotazioni del 2015. In questo contesto internazionale si sono mossi anche i mercati nazionali, dopo un avvio d’anno difficile per comparti importanti come quello del latte e dei formaggi, delle carni suine e dell’ortofrutta. Secondo Ismea l’indice dei prezzi alla produzione del settore agricolo aumenta a quota 114,65 in ottobre, con un incremento del 2,4% su settembre. Numeri più che positivi per frutta (+6,2%), per le quotazioni dei suini (+18,3%) e dei semi oleosi (+4,7%). Tutto ciò si riflette positivamente sull’andamento dei redditi del settore, il cui indice Ismea passa dai 99,29 punti di giugno 2016 ai 112,14 punti di ottobre, ormai prossimo alla soglia dei 113 punti dell’ottobre 2015, anno giudicato pi che positivo per l’andamento dei mercati. Il quadro nel suo insieme lascia prevedere quindi un avvio d’anno di conferma delle tendenze rialziste, in particolare nel lattiero caseario dove la domanda internazionale è in forte ripresa e la produzione in maggiore equilibrio. Bilancio più che soddisfacente anche per Borsa merci telematica italiana (Bmti), sia dal punto di vista dei numeri che delle attività realizzate. I dati relativi ai primi undici mesi dell’anno indicano una crescita del numero di contratti telematici che sfiora il +55% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un risultato ottenuto grazie alla crescita dei contratti telematici di cereali, lattierocaseari e, soprattutto, ortofrutta, con un +47% su base annua. Note positive anche sul fronte dei quantitativi scambiati, con 1,7 milioni di tonnellate nell’arco dei primi undici mesi dell’anno ed un +4% rispetto al 2015. Segno più anche per il controvalore transato, prossimo ai 500 milioni di euro (+3% su base annua), «nonostante il 2016 – sottolinea Annibale Feroldi direttore di Bmti - sia stato un anno che, soprattutto nella prima metà, ha registrato diffusi ribassi per i prezzi all’ingrosso in molti comparti dell’agroalimentare nazionale». Borsa merci telematica ha quindi consolidato i mercati attivi, ad oggi 93, e ha proseguito nell’attività di promozione e di diffusione della Borsa merci telematica nei confronti dei soggetti abilitati all’intermediazione favorendo - sottolinea un comunicato - il consolidamento e lo sviluppo di servizi accessori alle contrattazioni telematiche, quali il servizio “mercato telematico sicuro” ovvero i servizi assicurativi sulle transazioni. Servizio assicurativo che ha rappresentato un importante traino per la crescita degli scambi telematici: tra gennaio e novembre i contratti assicurati sono cresciuti del +60% su base annua. «I risultati – aggiunge Feroldi – assumono peraltro maggiore importanza se valutati in relazione alle criticità che la società ha dovuto affrontare a causa degli interventi normativi che negli ultimi anni stanno investendo il sistema camerale».
I SETTORI Alla Borsa telematica incrementi rilevanti anche per l’ortofrutta: il controvalore transato vicino ai 500 milioni di euro