Caso Raggi, l’ipotesi dell’ultima parola al web
Sottoporre al voto online degli iscritti al blog la decisione da assumere sulla sindaca di Roma Virginia Raggi, se a suo carico dovessero emergere fatti gravi già in fase di indagine. Il nuovo codice etico del M5S non lo prevede, ma compare anche questa tra le vie che Beppe Grillo e Davide Casaleggio potrebbero scegliere di imboccare in caso di svolte negative nell’inchiesta sulle nomine in Campidoglio, come intercettazioni compromettenti. Perché i vertici del Mo- vimento, sulla base dei dati a disposizione della Casaleggio Associati, sono certi che gli attivisti sarebbero comunque con Raggi, a maggior ragione dopo l’operazione di “pulizia” della giunta che ha visto allontanare il “rag- gio magico” e collocare in posizioni chiave persone di fiducia di Grillo e Casaleggio.
La soluzione della votazione online è messa nero su bianco nel contratto fatto firmare alla sindaca e ai consiglieri prima di essere eletti, lo stesso che prevede una penale di 150mila euro in caso di inadempienza. Quell’accordo - che è a rischio nullità: il 13 gennaio si pronuncerà il tribunale di Roma dopo il ricorso presentato dall’avvocato Venerando Monello, iscritto al Pd - contempla già l’obbligo di di- missioni in caso di condanna di primo grado e la possibilità dei garanti di imporle comunque anche se «in seguito a fatti penalmente rilevanti» lesivi dell’integrità del Movimento si venisse iscritti nel registro degli indagati, previsioni che adesso il codice etico ratifica per tutti gli eletti Cinque Stelle. Ma aggiunge che «l’impegno etico di dimettersi» scatterebbe anche in caso di avviso di garanzia se lo scegliesse «la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete».
Il voto sul web metterebbe in sicurezza la sindaca, che potrebbe essere a breve interrogata in procura, e salverebbe i garanti dall’accusa di eccessiva discrezionalità. Rispettando la democrazia diretta, vessillo del Movimento, e mettendo a tacere i malumori della base romana contro Raggi, espressi senza peli sulla lingua da Annalisa Taverna, sorella della senatrice Paola, che in un post su Facebook prima di Natale aveva scritto: «Smettila de fa la bambina deficiente... Datte na calmata, altrimenti t’appendemo pe le orecchie ai fili dei panni sul balcone». Bombardata dai commenti negativi, Taverna si è sfogata sostenendo che i suoi più acerrimi nemici sono proprio tra i grillini allergici alle critiche e accomunando il trattamento ricevuto a quello dei pentastellati che in passato hanno osato esprimere forti riserve sull’operato della sindaca, come le deputate Roberta Lombardi e Carla Ruocco. Segno che sul Campidoglio si naviga a vista, in attesa degli eventi. Oggi, intanto, il tribunale del riesame dovrebbe pronunciarsi sull’istanza di scarcerazione avanzata dai legali di Raffaele Marra, l’ex responsabile Personale del comune di Roma e fedelissimo di Raggi, arrestato per corruzione.
L’INCHIESTA Oggi il tribunale del riesame dovrebbe pronunciarsi sull’istanza di scarcerazione avanzata dai legali di Raffaele Marra, arrestato per corruzione