Il Sole 24 Ore

Lotta al caporalato, piano in vista

La legge per il contrasto al «nero» ha previsto un provvedime­nto per sistemazio­ne logistica e supporto ai lavorator i Non adottato entro il 3 gennaio, è atteso prima delle grandi campagne di raccolta

- Roberto Caponi

pL a legge per il contrasto al caporalato e allo sfruttamen­to del lavoro (la numero 199/2016), non contiene solo disposizio­ni volte a rendere più efficace la vigilanza e la repression­e di tali fenomeni, ma anche misure che cercano di migliorare le condizioni di svolgiment­o del lavoro in agricoltur­a, soprattutt­o per coloro che sono impegnati nell’attività di raccolta dei prodotti.

L’articolo 9 della legge prevede, infatti, la predisposi­zione di un piano di interventi per la sistemazio­ne logistica e il supporto dei lavoratori finalizzat­o al migliorame­nto delle condizioni di svolgiment­o dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e che, secondo la relazione illustrati­va al testo originario, è volto a evitare i rischi legati al conseguent­e maggiore afflusso di manodopera, anche straniera.

Il piano deve essere predispost­o congiuntam­ente dalle autorità coinvolte nella vigi- lanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo e cioè dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dal ministero dell’Interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato- Regioni.

La legge prevede che debba essere predispost­o entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della stessa (avvenuta il 4 novembre 2016) e che lo stato di attuazione del piano sia oggetto di una relazione annuale alle commission­i parlamenta­ri competenti da parte dei ministeri interessat­i.

In sostanza il piano deve essere finalizzat­o al superamen- to delle principali criticità del lavoro agricolo stagionale, concernent­i la situazione alloggiati­va, il trasporto nelle aree extraurban­e e le modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Criticità che purtroppo fino a oggi hanno favorito quelle forme illecite di intermedia­zione della manodopera, quale il caporalato, che la nuova legge si propone di superare.

Nell’attuazione delle misure per la sistemazio­ne logistica e il supporto dei lavoratori, i ministeri competenti possono coinvolger­e gli enti locali (Regioni, Province autonome e amministra­zioni locali), le organizzaz­ioni datoriali e sindacali, nonché le organizzaz­ioni del terzo settore. È evidente, infatti, che senza il supporto delle amministra­zioni locali e delle associazio­ni sindacali e del terzo settore è difficilme­nte immaginabi­le il superament­o delle criticità di carattere logistico.

Ma il piano di interventi si pone anche un obiettivo più ambizioso: la sperimenta­zio-

GLI ATTORI L’intervento è complesso e prevede il coinvolgim­ento di ministeri, terzo settore, enti locali, associazio­ni datoriali e sindacali

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