Lotta al caporalato, piano in vista
La legge per il contrasto al «nero» ha previsto un provvedimento per sistemazione logistica e supporto ai lavorator i Non adottato entro il 3 gennaio, è atteso prima delle grandi campagne di raccolta
pL a legge per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro (la numero 199/2016), non contiene solo disposizioni volte a rendere più efficace la vigilanza e la repressione di tali fenomeni, ma anche misure che cercano di migliorare le condizioni di svolgimento del lavoro in agricoltura, soprattutto per coloro che sono impegnati nell’attività di raccolta dei prodotti.
L’articolo 9 della legge prevede, infatti, la predisposizione di un piano di interventi per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori finalizzato al miglioramento delle condizioni di svolgimento dell’attività lavorativa stagionale di raccolta dei prodotti agricoli e che, secondo la relazione illustrativa al testo originario, è volto a evitare i rischi legati al conseguente maggiore afflusso di manodopera, anche straniera.
Il piano deve essere predisposto congiuntamente dalle autorità coinvolte nella vigi- lanza e nella tutela delle condizioni di lavoro nel settore agricolo e cioè dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e dal ministero dell’Interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata Stato- Regioni.
La legge prevede che debba essere predisposto entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della stessa (avvenuta il 4 novembre 2016) e che lo stato di attuazione del piano sia oggetto di una relazione annuale alle commissioni parlamentari competenti da parte dei ministeri interessati.
In sostanza il piano deve essere finalizzato al superamen- to delle principali criticità del lavoro agricolo stagionale, concernenti la situazione alloggiativa, il trasporto nelle aree extraurbane e le modalità di incontro tra domanda e offerta di lavoro. Criticità che purtroppo fino a oggi hanno favorito quelle forme illecite di intermediazione della manodopera, quale il caporalato, che la nuova legge si propone di superare.
Nell’attuazione delle misure per la sistemazione logistica e il supporto dei lavoratori, i ministeri competenti possono coinvolgere gli enti locali (Regioni, Province autonome e amministrazioni locali), le organizzazioni datoriali e sindacali, nonché le organizzazioni del terzo settore. È evidente, infatti, che senza il supporto delle amministrazioni locali e delle associazioni sindacali e del terzo settore è difficilmente immaginabile il superamento delle criticità di carattere logistico.
Ma il piano di interventi si pone anche un obiettivo più ambizioso: la sperimentazio-
GLI ATTORI L’intervento è complesso e prevede il coinvolgimento di ministeri, terzo settore, enti locali, associazioni datoriali e sindacali