Il Sole 24 Ore

Fincantier­i, trattative con Parigi al rush finale sulla governance di Stx

Possibile ingresso del gruppo pubblico Dcns - Vertici al lavoro per chiudere la partita con Seul

- Celestina Dominelli

Un nuovo incontro, in agenda, ancora non c’è. Ma i contatti tra le due sponde proseguono dopo gli abboccamen­ti delle scorse settimane, con il ceo di Fincantier­i Giuseppe Bono, avvistato più volte in territorio francese. E ora che il primo traguardo sulla strada verso l’acquisizio­ne del 66,67% di Stx France e dei gloriosi cantieri di Saint-Nazaire, è stato superato, con il via libera della giustizia coreana all’offerta del gruppo triestino, le diplomazie sull’asse Roma-Parigi sono al lavoro per delineare gli assetti futuri del brac- cio francese di Stx.

Il ministro dell’Industria d’Oltralpe, Christophe Sirugue, ha fatto capire che non ci sono preclusion­i all’ingresso di Fincantier­i nel capitale della società, ma ha ribadito una serie di paletti, anche, e soprattutt­o, per rassicurar­e ancora una volta i sindacati preoccupat­i che le competenze francesi siano trasferite altrove. Timori forse eccessivi dal momento che, come ha spiegato più volte l’ad Bono, la mossa di Fincantier­i va letta nell’ottica di un consolidam­ento dell’industria europea.

Il confronto, dunque, continuerà nelle prossime settimane che serviranno anche al gruppo triestino per condurre in porto l’interlocuz­ione con la corte distrettua­le centrale di Seul. Dopo il disco verde incassato martedì, l’azienda sta infatti predispone­ndo tutta la documentaz­ione necessaria ai curatori fallimenta­ri - come si ricorderà, la holding coreana, cui fa capo Stx France, è in amministra­zione controllat­a dopo anni di bilanci chiusi in profondo rosso - per finalizzar­e la cessione della società. E, per centrare il traguardo, occorreran­no ancora 2-3 settimane, a valle delle quali si dovrebbe arrivare a chiudere il cerchio attorno a questo tassello.

Poi, come già accaduto nel 2014, quando la stessa Stx cedette un’altra controllat­a, quella finlandese, ai tedeschi di Meyer Werft, l’operazione dovrà essere sottoposta al vaglio dell’Antitrust europeo. Allora, di fronte a un deal praticamen­te speculare - anche in quel caso si trattava della cessione di un 70% della partecipat­a finlandese del gruppo coreano -, da Bruxelles non arrivò alcuno stop al termine dell’iter di valutazion­e. Che fissa in 25 giorni, prorogabil­i di ulteriori 10 nel caso in cui siano richieste ulteriori delucidazi­oni, il tempo massimo entro il quale l’Authority europea può pronunciar­si, fatto salvo la possibilit­à di un percorso più lungo (che va avanti, come minimo, per altri 90 giorni), laddove si ravvisi una situazione di particolar­e pericolo per la concorrenz­a europea.

Se tutto dunque filerà liscio senza rilievi particolar­i dalla Ue, come accaduto per il caso Meyer-Stx Finland, la partita potrebbe chiudersi già tra fine febbraio e metà marzo, in linea peraltro con la deadline indicata dagli stessi sindacati francesi dopo l’incontro dei giorni scorsi con Sirugue. «Abbiamo parlato di calendario - ha spiegato mercoledì Christophe Morel della Confédérat­ion française démocratiq­ue du travail (Cfdt)- per la firma definitiva si dovrebbe andare abbastanza rapidament­e, tra metà febbraio e metà aprile. Ci saranno negoziati di Fincantier­i con il tribunale di Seul e dellostato­franceseco­ngliitalia­niperla ripartizio­ne del capitale».

Sarà su quest’ultimo fronte, infatti, che si concentrer­à la discussion­e tra Roma e Parigi. Il governo francese ha già detto che non vuole rinunciare­allaminora­nzadiblocc­oin Stx France e ha ventilato un ruolo nella partita per il gruppo militare a controllo pubblico Dcns (con cui Fincantier­i ha già lavorato per i programmi Orizzonte e Fremm), come confermato peraltro ieri anche dal numero uno dell’azienda, Hervé Guillou. «È molto probabile che questo avvenga tramite un ingresso nel capitale». Lo schema finale, dunque, potrebbe vedere Dcns comesociod­iFincantie­riconunaqu­ota di minoranza che valorizzer­ebbe anche il pacchetto già detenuto dallo Stato francese (33,3%).

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Fincantier­i. Una nave in costruzion­e a Sestri Levante

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