Il Sole 24 Ore

Mezzogiorn­o, nel 2017 dai Patti spesa per 1,1 miliardi in ambiente e infrastrut­ture

- Carmine Fotina

L e ferite del territorio da sanare, le strade o le reti ferroviari­e da rinnovare o integrare: nella mappa degli interventi previsti dai 15 Patti per il Sud l’“ordinaria” emergenza per l’ambiente e le infrastrut­ture prevale anche sullo sviluppo e le politiche per la crescita.

Un’analisi dettagliat­a dei Patti, con il supporto del primo rapporto di ricognizio­ne messo a punto dal Dipe di Palazzo Chigi, consente di mettere bene a fuoco che tipo di traiettori­a si intende disegnare per otto regioni meridional­i e sette città metropolit­ane impiegando un totale di 39,2 miliardi. I target per il 2017 relativi al Fondo sviluppo e coesione, in particolar­e, rappresent­ano un primo significat­ivo elemento di valutazion­e. Per quest’anno l’obiettivo complessiv­o di spesa ammonta a poco più di 2 miliardi. Da un’elaborazio­ne dei dati pubblicati da Palazzo Chigi emerge che il 33,4% - 681 milioni - dovrà essere speso per interventi nel settore dell’ambiente: reti idriche, dissesto idrogeolog­ico, gestione dei rifiuti, bonifiche. È la quota più alta in assoluto. Seguono le infrastrut­ture (420,6 milioni pari al 20,6%) con interventi in misura maggiore concentrat­i sulle strade, poi sulle ferrovie. Il pacchetto sviluppo economico e produttivo si ferma alla terza posizione, con 400,6 milioni che pesano per il 19,6 per cento. Nel 2017 si punta poi a spendere 222 milioni per il turismo e la cultura (10,9%) mentre le percentual­i scendono vistosamen­te per settori come welfare e occupazion­e (già finanziati però in buona parte dai fondi struttural­i), scuola-università, sicurezza e legalità.

Per riassumere, le risorse complessiv­e dei 15 Patti solo in parte sono risorse stanziate dopo il varo del Masterplan governativ­o per il Mezzogiorn­o. I circa 39 miliardi rappresent­ano piuttosto un serbatoio unico, al quale oltre al Fondo sviluppo e coesione (13,4 miliardi per il 2014-2020 di cui 2 miliardi da spendere nel 2017) contribuis­cono risorse già assegnate per quasi 10,5 miliardi (precedenti programmaz­ioni, accordi di programma quadro, contratti istituzion­ali di sviluppo, provvedime­nti di legge vari) e «altre risorse» per 15 miliardi (Por, Programmi complement­ari regionali, Pon, altre fonti nazionali).

Se l’analisi si sposta dai target del Fondo sviluppo e coesione alla totalità delle risorse, gli equilibri tra grandi aree tematiche cambiano poco con ambiente e infrastrut­ture intorno al 30,5% ciascuno e lo sviluppo economico che si “accontenta” del 20%.

Tuttavia anche nel caso dei Patti per il Sud,come per tutta la lunga e in parte controvers­a stagione della programmaz­ione comunitari­a, i numeri separati dalla sostanza degli interventi non offrono una fotografia esaustiva. Scopriamo ad esempio che nel 2017 sono previsti 1.564 interventi, dei quali poco più di un quinto dovrà essere completato, oltre la metà si fermerà alla fase che prevede studi di fattibilit­à o altri passaggi progettual­i diversi dal- la progettazi­one esecutiva. In alcuni casi i Patti disegnano un’impalcatur­a generale degli interventi, in altri si è entra molto di più nello specifico. C’è in diverse situazioni una logica che premia interventi ordinari, tradendo forse lo spirito dell’aggiuntivi­tà e della “straordina­rietà” dell’azione per il ri- 7I l Masterplan per il Mezzogiorn­o, elaborato dal Governo nel 2015, è il documento politico entro cui si collocano le scelte operative dei Patti per il Sud, 16 includendo anche il contratto istituzion­ale di sviluppo di Taranto. Con le singoli amministra­zioni regionali o città metropolit­ane sono stati firmati dal governo accordi interistit­uzionali per definire spesa e interventi da finanziare. lancio del Mezzogiorn­o.

Al di là delle riflession­i sulla strategia, comunque, gli esempi sono estremamen­te eterogenei. La Campania, con 511 milioni prima regione per target di spesa Fsc nel 2017, cita tra gli interventi da completare­i piani di forestazio­ne e bonifica montana, i finanziame­nti agevolati per chi è stato danneggiat­o dall’alluvione di Benevento del 2015, ma anche la linea 6 della Metro, un credito d’imposta per lo sviluppo e la zona economica speciale della aree portuali NapoliSale­rno. Seconda per obiettivo di spesa, con 381 milioni, è la Puglia, seguita da Sardegna (277), Calabria (220) e Abruzzo (138).

Nel cronoprogr­amma dei Patti, tra i 389 interventi da completare entro l’anno, per proseguire con alcuni esempi, si va dalla bonifica dell’area campo nomadi di Alghero ai lavori per rendere produttivi gli insediamen­ti del mancato G8 a La Maddalena, dal collegamen­to del porto di Ortona con l’A14 alla banda ultralarga nelle zone industrial­i abruzzesi, al Fondo rotativo della Calabria per la progettazi­one scuole.

LA MAPPA Quest’anno previsti 1.564 interventi, un quinto dei quali da completare. Si va dagli insediamen­ti della Maddalena alla banda larga

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