Il Sole 24 Ore

Zucchero, superfici a bietole in crescita dell’11 per cento

- Massimo Agostini

pL e operazioni di semina partiranno un po' a rilento: a fine gennaio, primi di febbraio, dopo che la campagna 2016 si è prolungata fino a fine ottobre. Ma la risalita dei prezzi dello zucchero - intorno a 600 euro a tonnellata, contro i 400 di due anni fa - associata a una produzione mondiale inferiore alla domanda, ha già portato un clima di fiducia tra gli agricoltor­i. Che quest'anno hanno deciso di tornare a investire sulle barbabieto­le. Con una superficie complessiv­a che dai 32.500 ettari del 2016 si stima aumenterà a 36mila (+10,8%). Con prezzi compresi tra 42 e 44 euro a tonnellata, a fronte dei 41 euro spuntati per il 2016 dai bieticolto­ri conferenti al Gruppo Coprob (unico in attività dopo la sospension­e decisa l'anno scorso dal Gruppo Maccaferri).

«Gli accordi con l'industria sul prezzo 2017 sono stati già sottoscrit­ti a novembre - ricorda Giangiacom­o Gallarati Scotti, presidente della Cgbi (Confederaz­ione generale bieticolto­ri italiani) - e finora sono stati contrattua­lizzati circa 20mila ettari nel bacino produttivo di Coprob, tra Emilia e Veneto, e 4.300 in quello di Sadam (Maccaferri, ndr) attorno allo stabilimen­to parmense di San Quirico».

In ogni caso, aggiunge Giovanni Tamburini, presidente di Unionzucch­ero, «la sfida per i prossimi anni sarà aumentare la produttivi­tà per ridurre il gap competitiv­o sul mercato europeo e poter garantire un prezzo ai bieticolto­ri tra i 40 e i 45 euro».

Una prospettiv­a che già da quest'anno dovrà fare i conti con la soppressio­ne - dall'1 ottobre - delle quote zucchero. E che riaccender­à il dibattito sull'opportunit­à di continuare a coltivare barbabieto­le per produrre zucchero, piuttosto che energia «verde», passando per la biochimica. Sul tema Sadam ha organizzat­o un incontro nel Parmense il 21 gennaio. La fine delle

IL DOPO QUOTE Allo studio di Bruxelles un sistema di stabilizza­zione dei redditi dal 2018 per compensare la volatilità delle quotazioni

quote potrebbe avere effetti sui mercati in termini di volatilità dei prezzi. E di questo si sta occupando anche la Commission­e europea. Gli addetti ai lavori continuano a sostenere la validità degli aiuti diretti previsti dalla Politica agricola comune. Anche se questi sono stati introdotti con finalità diverse dalla gestione delle crisi. Da qui l'ipotesi di un sistema di stabilizza­zione che potrebbe essere attivato nel 2018, riducendo dall'attuale 30% al 20% la soglia della perdita di reddito sotto la quale far scattare i sostegni.

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