Edizione, arriva Patuano Nuovo corso per la holding
La sfida Benetton e il portafoglio partecipazioni: via Hermes, Vinci e L. Brands
Trapoco più di una settimana si terrà l’assemblea di Edizione che sancirà ufficialmente il nuovo corso della holding interamente posseduta dalla famiglia Benetton con l’insediamento del nuovo team di comando. L’assise nominerà il nuovo consiglio di amministrazione che, con l’uscita di Gianni Mion dello scorso 31 dicembre 2016, vedrà l’ascesa di Fabio Cerchiai alla carica di presidente, l’arrivo di Marco Patuano sulla poltrona da amministratore delegato e la nomina di Gilberto Benetton alla vice presidenza. Il nuovo vertice eredita una situazione particolarmente florida: il net asset value di Edizione sfiora i 10 miliardi e in cassa ci sono 1,5 miliardi di risorse fresche da investire in altri business. Aspetto chiave, quest’ultimo, per comprendere quali saranno le linee di sviluppo future della compagnia. Da soppesare, peraltro, abbinato a un altro tassello cruciale: sul tavolo resta il tema Benetton, lo storico marchio che ha dato lustro alla famiglia e che da tempo è in cerca di un delicato rilancio. Ma non solo. Atlantia ha avviato il percorso di espansione, Autogrill sta spostando il baricentro, l’immobiliare con la nuova Edizione property è destinato a una migliore valorizzazione e il portafoglio di partecipazioni quotate ha già subito nel corso del 2016 una i mportante ridefinizione con la cessione di alcune quote rilevanti.
Il caso Benetton
«La famiglia Benetton è e sarà sempre unita come un pugno». Gianni Mion, storico manager di Ponzano Veneto e uomo chiave di Edizione per molto tempo, ha lanciato un messaggio chiaro al mercato nelle settimane scorse dopo la decisione di Alessandro Benetton di lasciare il cda di Benetton Group perché in contrasto con le nuove linee guida che punterebbero a un’ulteriore stretta sui costi. Necessaria secondo alcuni per ribilanciare le voci di bilancio. Nel 2015 il fatturato è stato pari a 1,529 miliardi, è stato azzerato il debito finanziario e ora l’azienda genera cassa ma non ancora profitti. E proprio attorno a questo punto e alla necessità di ritrovare l’utile dopo cinque anni di rosso si sarebbe consumato il confronto interno. Per Patuano e la sua squadra la gestione dell’asset Benetton sarà certamente un test decisivo.
Atlantia e la crescita
Edizione ha il 30,25% di Atlantia che in Borsa capitalizza 5,7 miliardi e vale più o meno il 60% del nav della holding. La società, guidata da Giovanni Castellucci, controlla due asset rilevanti: il 100% di Autostrade per l’Italia e il 95,92% di Adr. Più, recentemente, ha acquistato circa un 22% di Save e poco prima il controllo dello scalo di Nizza. Allo stesso tempo ha avviato la procedura per la cessione di un 15% di Aspi. Un’operazione che potrebbe valere fino a 3 miliardi di euro. Denari che verranno impiegati per dare ulteriore impulso allo sviluppo e che verranno veicolati, evidentemente, sul settore infrastrutturale. Con quali target è ancora da capire. Di certo anche Adr stessa si sta attrezzando per favorire la crescita. Il cda della compagnia ha dato mandato all’amministratore delegato, Ugo de Carolis, di verificare tempi e modi per lanciare sul mercato un’emissione obbligazionaria fino a 900 milioni di euro. Somma che potrà essere impiegata per sostenere il futuro piano di investimenti, 1,8 miliardi al 2021, piuttosto che a cogliere nuove opportunità. Come ha già fatto con l’aeroporto di Nizza, dove era, seppur con una quota minima, parte del consorzio. E recentemente il Comune di Roma ha messo in vendita l’1,3% di Adr per poco meno di 50 milioni.
Il baricentro di Autogrill
Prosegue la strategia di riposizionamento della società che, dopo l’addio ai Duty Free l’anno scorso, è ripartita seguendo una nuova direttrice. Qualche mese fa ha ceduto le attività di ristorazione autostradale in Olanda (resta all’aeroporto di Schipol) dopo aver acquistato Stellar, catena di «convenience store» americana. L’attività ceduta aveva un giro d’affari pressoché identico ai 18 ristoranti acquista- ti negli aeroporti di Las Vegas e Los Angeles la scorsa estate. Peraltro, solo nel 2016 il gruppo ha realizzato numerose acquisizioni negli Usa. A dimostrazione che la volontà è quella di spostare sempre più Oltreoceano il baricentro del gruppo. Già oggi l’America rappresenta una componente chiave del giro d’affari: degli oltre 4 miliardi di fatturato che genera Autogrill più della metà arriva dagli Usa e nei prossimi cinque anni quell’area dovrebbe garantire un ulteriore miliardo di ricavi.
L’immobiliare
Qualche mese fa è nata ufficialmente la società immobiliare della famiglia Benetton, Edizione Property. Nel pieno dell’estate è stato varato l’ultimo atto della razionalizzazione del patrimonio di immobili che fa capo alla holding di Ponzano Veneto e che concentrato in un’unica società oltre un miliardo di euro di patrimonio immobiliare. Gilberto Benetton lo scorso autunno aveva commentato così l’iniziativa: «Nel panorama dei nostri investimenti ci sarà anche un ulteriore sviluppo immobiliare. Ci stiamo già muovendo per valutare acquisizioni, ma anche per la vendita di immobili non strategici, concentrandoci sulle piazze più importanti».
Il portafoglio partecipazioni
Del portafoglio partecipazioni fanno parte alcuni asset storici, come lo 0,94% di Generali e il 2,16% di Mediobanca. Recentemente, poi, erano state rilevate piccole quote di aziende assai note: lo 0,25% di Hermes, lo 0,35% di L.Brands (la holding che controlla Victoria’s Secret) e lo 0,12% di Vinci. Circa 200 milioni di investimento che sarebbe stato smobilizzato nei mesi scorsi fruttando anche una certa plusvalenza.