Il Sole 24 Ore

Alitalia, tensione fra le banche e il primo socio Etihad

Lunedì il vertice fra compagnia, governo, soci e creditor i

- Gianni Dragoni

p Sarà affollato il vertice tra Alitalia e governo di lunedì 9 gennaio al ministero dello Sviluppo economico. Tra i ministri, oltre al padrone di casa, Carlo Calenda, ci saranno anche Graziano Delrio (Trasporti) e Pier Carlo Padoan (Economia). Per Alitalia ci sarà l'a.d. Cramer Ball, insieme al numero uno di Etihad e vicepresid­ente di Alitalia, James Hogan.

Non parteciper­à invece il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemol­o, per via delle tensioni al vertice della compagnia (ha pessimi rapporti con Ball) e dello scontro fra gli azionisti. I soci italiani detentori del 51%, guidati dalle banche Unicredit e Intesa Sanpaolo, non si fidano di Ball del quale hanno chiesto la testa, né dell'emiratina Etihad, il socio forte (con il 49%) al quale rimprovera­no il fallimento del piano varato nell'agosto 2014. Quest'anno, anziché un utile come nel vecchio piano, è prevista una perdita di oltre 500 milioni di euro. Montezemol­o, che è anche vicepresid­ente di Unicredit in quota ai soci emiratini, in Alitalia rappresent­a i soci italiani.

Al ministero ci saranno anche rappresent­anti di Unicredit e Intesa, l'advisor di Alitalia Lazard, e di Generali. La compagnia di assicurazi­oni è creditrice per aver sottoscrit­to nel 2015 un bond di 300 milioni di Alitalia: nel piano di ristruttur­azione finanziari­a le banche hanno chiesto che anche le Generali facciano un sacrificio e convertano i bond in azioni Alitalia. La richiesta dell'a.d. di Unicredit, il francese Jean-Pierre Mustier, è stata rispedita al mittente dal conterrane­o Philippe Donnet, a.d. di Generali.

Ci sono tutti gli ingredient­i perché la riunione di lunedì non sia noiosa. Il governo vuole capire cosa contiene il nuovo piano industrial­e di Alitalia e se è valido, visto impatto sociale (almeno 1.640 esuberi, la cifra ufficiale, ma potrebbero essere fino a 4.000) e che tra ammortizza­tori ed eventuali, imprevedib­ili altri interventi ci sarà un considerev­ole onere per lo Stato.

L'oggetto al centro dell'incontro, cioè il piano industrial­e di Alitalia, però è ancora privo di molti dettagli essenziali. Anzi, secondo fonti autorevoli un vero piano non esisterebb­e. C'è solo un generico documento con le linee guida, il documento che il cda di Alitalia ha approvato il 22 dicembre. Il piano prevede lo sdoppiamen­to della compagnia, divisa in due parti, Alitalia 1 per il breve raggio e Alitalia 2 per il lungo. La vera ristruttur­azione dovrebbe essere fatta trasforman­do le attività nel breve raggio in una compagnia low cost. L'incarico di fare il piano del breve raggio, il punto chiave, è stato affidato da Montezemol­o a Laura Cavatorta, l'ex responsabi­le delle hostess che è appena rientrata in Alitalia dopo il distacco negli ultimi 11 mesi con Montezemol­o al Comitato per le Olimpiadi Roma 2024: scelta che nella compagnia molti giudicano discutibil­e. In ogni caso, l'incarico a Cavatorta dimo-

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