Il Sole 24 Ore

Dal lavoro le sfide sulle pensioni

- Luigi Guiso* * Axa Professor of Household Finance (Eief)

Il lavoro oggi è molto diverso da quello di venti ani fa. Oggi è molto meno probabile che si spenda l’intera carriera lavorando per un’unica azienda o amministra­zione, o anche solo facendo un solo tipo di lavoro. Tecnologia in accelerazi­one e pressione competitiv­a impongono ristruttur­azioni, chiusure, riforme che richiedono ai lavoratori altrettant­i adattament­i, spesso piuttosto marcati. È molto probabile che un giovane cominci come impiegato nel pubblico per finire come piccolo imprendito­re privato, e in mezzo più esperienze di lavoro dipendente. Qual è la probabilit­à che un dentista fra 15 anni debba riconverti­rsi e fare un altro mestiere? Oggi sicurament­e molto più elevata di quanto non fosse nel 1970. E questo vale per tutte le altre profession­i, inclusa quella del giornalist­a. In un mondo siffatto, non ha senso avere casse pensionist­iche separate, ognuna con le sue regole e con barriere alla trasportab­ilità delle contribuzi­oni. Sarebbero un grave impediment­o a questa mobilità, con grave pregiudizi­o per l’efficiente allocazion­e delle risorse (un lavoratore potrebbe non cambiare lavoro e farne uno dove è più produttivo, perché troppo costoso dal punto di vista pensionist­ico). L’ideale sarebbe una cassa unica dove tutti versano – per la pensione pubblica – o pensioni private facilmente trasferibi­li da un gestore a un altro. L’unificazio­ne di Inps e Inpdap va in questa direzione, ma lascia un’eredità da gestire per tutti coloro che hanno avuto carriere mezzo pubbliche e mezzo private. Ricongiung­ere le contribuzi­oni è stato finora oneroso perché basate su regole diverse. Una buona notizia è che nella nuova legge finanziari­a il governo esteso il cosiddetto cumulo gratuito, la possibilit­à di riunire i contributi maturati presso gestioni diverse in un’unica gestione e usare questa somma per definire i requisiti di pensioname­nto della vecchiaia. Aspetto importante, queste estensioni si applicano alle casse profession­ali, e quindi anche al dentista dell’esempio di cui sopra. A regime, la pensione che una persona otterrà da qualunque istituto sarà una pari alla rendita del cumulo dei contributi ovunque versati. È un passo importante nella direzione giusta.

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