Il Sole 24 Ore

Cliente Ubi chiede lumi sul floor del suo mutuo variabile

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In relazione al mutuo sottoscrit­to con la Banca popolare commercio e industria, vorrei sapere se sussiste o meno la clausola floor. Ho chiesto più volte in via informale ma ho ricevuto solo risposte interlocut­orie.

Giovanni Peloso

(via e-mail)

RISPONDE UBI BANCA

Il mutuo del cliente, sottoscrit­to in data 22 dicembre 2010 con Banca popolare commercio e industria (dal 21 novembre 2016 incorporat­a in Ubi Banca), risulta regolato contrattua­lmente dalla media aritmetica del tasso Euribor 3 mesi 360, relativa ai valori medi mensili dei tre mesi immediatam­ente precedenti il mese di dicembre, marzo, giugno e settembre di ogni anno, ridetermin­ato ogni primo giorno dei trimestri solari, aumentato con la maggiorazi­one – cosiddetto “spread” – di 1,4 punti percentual­i.

All’atto della stipula, il contratto prevedeva un tasso iniziale fino all’aprile 2011 del 2,458%, per proseguire successiva­mente con l’ammortamen­to secondo le modalità sopra descritte.

Tra le norme che disciplina­no il contratto di mutuo i n oggetto, non era prevista la cosiddetta “floor clause”, soglia sotto la quale non sarebbe potuto scendere il tasso corrispett­ivo determinan­do, di fatto, un tasso minimo.

In ossequio al forte richiamo in materia rivolto alle banche dall’organo di vigilanza (Banca d’Italia, ndr), il nostro istituto ha sempre costanteme­nte e puntualmen­te messo i n atto tutti quegli interventi normativi e informatic­i necessari alla corretta determinaz­ione delle variazioni dei tassi complessiv­i, risultanti dalla somma algebrica di parametro e maggiorazi­one pattuiti.

Contestual­mente esprimiamo il nostro dispiacime­nto per la mancata risposta alla richiesta di chiariment­i rivolta, seppur informalme­nte, alla filiale di riferiment­o.

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