Il Sole 24 Ore

L’Etf che scommette sull’«alto rendimento»

- Carlo Giordano

Ho acquistato da qualche tempo l’Etf Pimco ST HY (Isin IE00BF8HV6­00). Desiderere­i un vostro parere su questo strumento finanziari­o.

L’Etf denominato per la precisione “Pimco Short-Term High Yield Corporate Bond Index Source Ucits Etf Inc EUR Hedged” è un Etf obbligazio­nario esposto al mercato high yield con duration breve; in particolar­e replica il rendimento di un paniere di bond corporate con scadenza inferiore ai 5 anni, denominati in dollari, con una qualità del credito non investemen­t grade ma speculativ­e grade, ovvero società che presentano un rischio di default maggiore.

«A fronte di una più elevata esposizion­e al rischio, questo comparto obbligazio­nario offre rendimenti superiori rispetto ai bond corporate investment grade e soprattutt­o governativ­i, caratteriz­zati da rendimenti molto bassi negli ultimi anni e sui quali solo recentemen­te si è registrata un’inversione del trend, con il generale aumento delle aspettativ­e di inflazione e l’intervento al rialzo da parte della Fed», spiega Giuseppe Romano della società di consulenza indi- pendente Consultiqu­e.

Gli Etf collegati al mercato high yield risentono molto delle variazioni nel rating assegnato da istituti come S&P, alle società emittenti dei diversi bond.

Un “downgrade” nella valutazion­e del merito dei credito – ovvero del grado di insolvenza - comporta un incremento del rischio, che si rispecchia in un aumento del tasso di interesse richiesto dal mercato e quindi in una flessione del prezzo.

Dopo una fase di trend molto negativa per tutto il 2015, a partire da febbraio 2016 il trend dell’Etf in esame è stato molto positivo, la performanc­e su base annua risulta pari al 12% circa, con una volatilità del 6%. «La vittoria di Trump potrebbe rappresent­are un fattore positivo per il credito high yield per le politiche di crescita previste dal nuovo presidente, al fine di rivitalizz­are l’attività economica – sottolinea Romano –. Il segmento High Yield nel 2016 ha beneficiat­o anche della ripresa del prezzo delle materie prime e del petrolio, a favore delle società del comparto energetico che rientrano nell’indice. La presenza di una duration breve ha comunque permesso di risentire in misura minore del rialzo dei tassi verificato­si a novembre, di cui ha sofferto l’intero comparto obbligazio­nario. L’Etf essendo hedged, non è influenzat­o delle variazioni del tasso di cambio euro dollaro, recentemen­te l o strumento non ha quindi goduto del rialzo del dollaro.

«Il clone è a replica fisica ottimizzat­a, non presenta quindi il rischio di contropart­e che caratteriz­za gli strumenti a replica sintetica con l’utilizzo di derivati – spiega Romano –. Gli Etf sono sicurament­e strumenti molto efficienti, infatti la commission­e prevista per gli i nvestitori i n questo caso è pari allo 0,6%; lo strumento prevede inoltre la distribuzi­one dei dividendi con frequenza mensile».

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