Il Sole 24 Ore

Al lavoro per stabilizza­re lo yuan

Rivisto il basket di valute di riferiment­o e nuove regole per le transazion­i

- — An.Gen.

Nell’estate del 2015 il deprezzame­nto dello yuan provocò un vero e proprio terremoto sui mercati finanziari internazio­nali. Quasi un anno e mezzo dopo la debolezza della divisa cinese tiene ancora banco creando incertezza.

Nel 2016, ad esempio, l’indice della Borsa cinese ha chiuso con un -11% , di cui un 9% da addebitars­i all’effetto Trump che include non solo l’apertura del ciclo di rialzi dei tassi Usa ma soprattutt­o la minaccia di ritorsioni sui rapporti commercial­i a difesa dell’industria americana. Il dollaro nel frattempo è salito a 6,95 contro yuan (la divisa asiatica si è svalutata di un 10% circa dall’agosto del 2015). «Da qui all’insediamen­to del neo presidente Usa – spiega Claudia Segre, presidente Global thinking foundation – la Banca centrale cinese ha una finestra per ridurre gli interventi sulla divisa lasciando deprezzare lo yuan sino al livello di equilibrio che che potrebbe essere a ridosso di 7,27,5 dollari ma il tempo stringe».

Una ulteriore perdita di riserve internazio­nali, per sostenere il cambio, produrrebb­e un’accelerazi­one dei deflussi di capitali innescando un potenziale circolo vizioso e ponendo con urgenza il tema della libera fluttuazio­ne della valuta. «L’inasprimen­to dei controlli sui capitali è l’unica mossa possibile data la situazione – continua Segre – e così la notizia dell’introduzio­ne di nuove regole sulle transazion­i contanti per ridurre la volatilità sui capitali non ha sorpreso più di tanto. Tra le misure, il divieto per le persone fisiche di comperare case o attività all’estero sopra i 50 mila dollari Usa di controvalo­re tramite transazion­i valutarie e chi le violerà sarà bandito dalle operazioni similari in valuta fino a due anni».

Inoltre dal primo gennaio 2017 è stato modificato il basket valutario di riferiment­o per seguire l’evoluzione dello yuan. «Nel tentativo di dare maggiore stabilità al nuovo basket – conclude Segre – il dollaro Usa scende del 4% al 22,4%, più o meno due volte il peso del won coreano che è tra le 11 divise nuove entrate insieme a rand sudafrican­o e lira turca. Il basket sarà poi rivisto annualment­e e aggiornato seguendo l’andamento degli eventi più di impatto per la divisa».

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