Il Sole 24 Ore

Più spese per la sicurezza

Cresce il budget dedicato dal sistema finanziari­o alla protezione dagli attacchi informatic­i

- Mauro Del Corno

È sufficient­e dare un’occhiata alle cronache recenti e alle notizie di gigantesch­i furti di dati, incursioni informatic­he in siti politicame­nte sensibili per accorgersi di quanto il tema della cyber sicurezza sia destinato ad assumere sempre maggiore importanza. A maggior ragione in un settore come quello di banche e istituzion­i finanziari­e, tra i più esposti alle mire della criminalit­à informatic­a per i movimenti di denaro gestiti e il valore dei dati custoditi.

Il 2013 si può considerar­e un anno di svolta. Organizzaz­ioni cyber criminali come Carbanak alzano drammatica­mente il livello degli attacchi riuscendo a sottrarre in più operazioni circa 1 miliardo di dollari introducen­dosi nei sistemi delle banche attraverso “malware” contenuti in allegati Microsoft Office. Secondo rilevazion­i di PwC effettuate in 55 paesi, tra oltre 1.000 financial services, dal 2013 il numero di attacchi nel settore finanziari­o si è stabilizza­to. Nel 2016 si sono registrati poco meno di 5 mila incidenti ma se gli attacchi verso istituzion­i medio grandi risulta sostanzial­mente stabile, crescono le incursioni a danno dei soggetti più piccoli. Ad aumentare sono anche l’impatto economico medio delle frodi e gli investimen­ti per proteggers­i.

Dal 2013 le spese per la difesa informatic­a sono cresciute del 67% (+ 11% solo nel 2016) con importi che in media superano or- mai i 7 milioni di dollari. I budget per la cyber sicurezza sono destinati a crescere ancora nei prossimi anni, anche in ragione di novità regolament­ari che entreranno a regime da qui al 2018. Secondo Paolo Carcano, Director technology FS e Roberto Lorini, responsabi­le Fintech Italia entrambi di PwC è verosimile che il 30-40% dei nuovi investimen­ti del settore sarà destinato ad iniziative di compliance guidate da nuovi obblighi normativi anche in materia di sicurezza informatic­a.

Il nuovo regolament­o europeo sulla privacy (GDPR - 2016/679) sarà infatti direttamen­te applicabil­e in tutti i paesi dal 25 maggio 2018 ed introduce criteri e pratiche più stringenti a tutela del consumator­e. Va detto che la normativa italiana è già particolar­mente evoluta a confronto di altri paesi europei e quindi per gli operatori del nostro paese non si tratta di una rivoluzion­e. In particolar­e il nuovo regolament­o prevede anche per i dati bancari il diritto all’oblio, la portabilit­à dei dati (un po’ sul modello di quanto accade oggi per i gestori telefonici), procedure più efficienti e severe per la segnalazio­ne di attacchi e violazioni dei dati, l’istituzion­e di un “data protection officier”. Inoltre le sanzioni vengono di molto elevate fino a raggiunger­e, in alcuni casi, il 4% del fatturato globale.

Entro il 13 gennaio del 2018 gli stati europeo dovranno recepire anche l a direttiva europea sui servizi di pagamenti 2015/2366 (PSD2) che promette un forte impatti sui modelli di business del settore. È infatti prevista la possibilit­à per chi usa un conto on line di effettuare pagamenti o accedere alla rendiconta­zione bancaria attraverso software realizzati da terze parti (ad esempio applicazio­ni per pagamenti on line o monitoragg­io di più conti correnti). Per aumentare gli standard di sicurezza, a fronte di potenziali rischi che crescono con il numero dei soggetti coinvolti, verranno definite metodologi­e per la certificaz­ione dell’identità dell’utente.

Alcune indicazion­i in merito sono contenute in un paper pubblicato dall’Autorità bancaria europea ( EBA) lo scorso agosto mentre la versione definitiva è attesa per il prossimo febbraio. In caso di transazion­i non autorizzat­e la nuova direttiva prevede che la banca dove è aperto il conto dovrà rimborsare immediatam­ente il titolare salvo poi disporre di un diritto di regresso verso la terza parte eventualme­nte responsabi­le. Non solo. In base agli ultimi aggiorname­nti della circolare 285 di Banca d’Italia le banche italiane sono chiamate a valutare e gestire i rischi della propria filiera produttiva definendo requisiti e controlli anche verso i fornitori e le terze parti in generale, inclusi eventuali servizi in cloud.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy