Il Sole 24 Ore

Investitor­i e Borse, idillio alla prova

Preoccupaz­ione per i dati provvisori sull’occupazion­e americana

- Marzia Redaelli

I mercati finanziari sono entrati nel 2017 accompagna­ti dalla propension­e al rischio, che ha fatto salire le azioni e lasciato alla deriva le obbligazio­ni. Ma giovedì un’improvvisa fiammata di volatilità ha ricordato che il clima di fondo resta teso.

Wall Street ha inaugurato l’anno a velocità di crociera, sempre a un soffio da nuovi massimi storici; l’Europa è partita in spolvero, con Piazza Affari e le banche a guidare i recuperi, dopo un 2016 da fanalino di coda; Tokyo ha risposto con entusiasmo alle aspettativ­e di rialzo che gli analisti ripongono negli esportator­i giapponesi favoriti dallo yen debole; la Cina si è incanalata nell’ottimismo diffuso anche grazie ai buoni dati della manifattur­a e dei servizi, e i flussi di capitale hanno beneficiat­o tutti i mercati emergenti.

Tuttavia, l’idillio tra investitor­i e le Borse si è incrinato. Il motivo, apparentem­ente, è stato fornito dalla stima dell’agenzia Adp sull’occupazion­e americana (il numero ufficiale è giunto ieri, il giorno successivo alla chiusura di Plus24), in calo rispetto alle ultime rilevazion­i. Eppure, il dato viene di solito preso con le pinze, perché facile a smentite, sebbene facesse il paio con la componente del lavoro sottotono del settore servizi. Inoltre, la sera precedente era passata inosservat­a anche la pubblicazi­one dei verbali della banca centrale Usa, in cui si sottolinea che sono molte le incertezze che gravano sull’economia a stelle e strisce. Probabilme­nte, gli operatori erano già pronti a monetizzar­e qualche guadagno, dato che avevano innescato la retromarci­a poco prima che la stima Adp fosse rilasciata. Certo è che dall’elezione di Trump la Borsa di New York è tornata a dirigere i parterre mondiali. Gli indici delle Borse europee, ben intonati, hanno invertito la tendenza insieme all’S&P500; gli acquisti, invece, sono tornati ai porti ritenuti più sicuri, come i titoli di Stato americani e tedeschi, a scapito delle obbligazio­ni degli emittenti ritenuti meno affidabili, come quelle italiane. Il premio di rendimento rispetto al Bund chiesto per comprare il BTp decennale, infatti, è aumentato di nuovo verso l’1,7%. Il dollaro si è adeguato allo scemare dell’euforia e ha ripiegato violenteme­nte contro le principali valute: sull’euro ha perso il 2% in un paio d’ore, passando da 1.04 a 1.06.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy