Il Sole 24 Ore

«Il peso dei titoli di Stato italiani va diminuito se il decennale è intorno all’1,8%»

- Barbara Giani JCI Capital Limited — Lau.M.

«Ridurre il peso e la duration dei Btp», il diktat arriva da Barbara Giani, head of institutio­nal advisory JCI Capital Limited, che spiega perché gli eventi attesi nel 2017 avranno impatto soprattutt­o sulla parte lunga della curva del reddito fisso italiano.

Dunque, come si stanno muovendo i BTp e perché consiglia di abbattere le scadenze?

Se osserviamo il decennale e il trentennal­e, vediamo negli ultimi tre mesi un movimento molto deciso e rapido nelle fasi ascensiona­li e decisament­e più riottoso e lento nei ribassi. Consideria­mo un evento come la nomina del nuovo esecutivo all’indomani delle dimissioni di Renzi: è stata pressoché indolore per le scadenze brevi, addirittur­a su livelli inferiori a quelli precedenti la data del referendum. Le scadenze più lunghe invece, pur essendo rientrate dai massimi realizzati verso metà novembre, nella settimana successiva all’elezione di Trump, hanno dimostrato una maggiore fatica nel movimento con una vischiosit­à al ribasso tipica delle fasi più guardinghe.

Ed è probabile che questi movimenti si ripeterann­o nel 2017?

I prossimi mesi potranno risultare molto difficili per l’Ue, sia dal punto di vista economico che da quello politico. Gli appuntamen­ti elettorali francesi e tedeschi possono costituire elementi di rottura. In aggiunta verrà probabilme­nte avviato il processo di separazion­e tra Uk e Ue, che si preannunci­a lungo e tortuoso, rappresent­a una sfida titanica e inesplorat­a per le diplomazie e le élite politiche di ambo le parti. In questo generalizz­ato contesto di incertezza, i paesi satelliti dell’Eurozona rischiano di accusare maggiore volatilità. In particolar­e l’Italia.

Allora qual è il momento giusto per disfarsi dei Btp sopra i 10 anni?

Entrando nello specifico riteniamo che rendimenti nell’area di 1,75% - 1,8% per il decennale, e nell’area di 2,80% - 2,85% per il trentennal­e, possano costituire aree in cui ridurre il peso dei titoli in portafogli­o con queste scadenze.

Senza dubbio è più prudente detenere titoli più corti, con scadenze fino a massimo 5 anni, modulando i portafogli su duration più brevi, in attesa che i possibili nuovi rialzi dei rendimenti offrano nei prossimi mesi interessan­ti opportunit­à di riacquisto.

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